Una favola di Esopo, aggiornata
Racconti lampo / 28 Marzo 2018

In una fattoria ai piedi di una collina un maiale prende in giro un asino: “Ma non ti sei scocciato della vita che ti fanno fare? Tutti i giorni ti svegliano presto, ti caricano di un sacco di roba e devi andare sulla cima di quella collina, anche più volte al giorno. Inoltre la sera finisci di lavorare molto tardi e non ti nutrono benissimo. Io invece non faccio nulla tutto il giorno e mi danno tante cose buone da mangiare, ahahahah!”. A questo punto l’asino si avvicina al maiale, lo osserva bene e gli dice: “Però tu non mi sembri il maiale che c’era l’anno scorso!”.

La famosa lettera di Mauro Gola alle famiglie di Cuneo
Pensieri quotidiani , Scuola / 13 Marzo 2018

Qui sotto recupero la famosa lettera aperta del presidente della Confindustria di Cuneo Mauro Gola del gennaio 2018 alle femiglie della Provincia di Cuneo che dovevano iscrivere i figli alle scuole superiori.   Cari genitori, tanti di voi, si trovano in questi giorni ad affrontare una difficile decisione: la scelta della scuola superiore per il proprio figlio. Una scelta dalla quale dipenderà gran parte del suo futuro lavorativo, ma che spesso viene fatta dando più importanza ad aspetti emotivi e ideali, piuttosto che all’esame obiettivo della realtà. Quella realtà, tuttavia, che si imporrà in tutta la sua crudezza negli anni in cui il vostro ragazzo cercherà lavoro ed incontrerà le difficoltà che purtroppo toccano i giovani che vogliono inserirsi nel mondo produttivo. Ed ecco il consiglio che gli industriali cuneesi vogliono darvi. Riteniamo che la cosa più giusta da fare sia capire quali sono le figure che le nostre aziende hanno intenzione di assumere nei prossimi anni e intraprendere un percorso di studi che sbocchi in quel tipo di professionalità. Un atteggiamento che potrete definire squisitamente razionale, ma che sicuramente denota RESPONSABILITA’, sia nei confronti dei nostri figli, che del benessere sociale e del nostro territorio. Nel 2017 le aziende…

Una proposta per la scuola
Scuola / 13 Marzo 2018

Questo post è una sorta di messaggio in bottiglia offerto alle correnti del web nella speranza che possa arricare a chi è interessato.  L’idea, detta in breve, è questa: creare dei MOOCs dedicati espressamente alle scuole superiori, utilizzando il CMS MOODLE nella sua versione 3.2 con un template molto adatto alla didattica (si chiama “Adaptive”). I MOOC sono per definizione corsi aperti a tutti: chi pubblica su questi corsi vuole raggiungere il maggior numero possibile di persone, scardinando alla radice il sistema scolastico tradizionale basato su plessi, sezioni e classi. Tutti si possono iscrivere, come docenti o come studenti, basta che accettino le regole del gioco. Si può iscrivere una classe, come un solo studente. Un prof. può usarlo per fare lezione oppure per suggerire a uno studente un approfondimento. Come si sa, il termine MOOC venne inventato giusto dieci anni fa dal prof. Dave Cormier della Prince Edward Island University e divenne rapidamente di moda per indicare i corsi che molte università americane mettevano liberamente on line. Il sistema ha conosciuto una espansione esponenziale per tanti motivi (che non intendo discutere qui): io propongo di applicarlo alle scuole superiori italiane, producendo “corsi” (ovvero unità didattiche) cui possano partecipare liberamente…

Non sprecare le risorse

Alcune osservazioni leggendo  Liker, Toyota Way, Hoepli. Cosa vuol dire “Non sprecare le risorse” nel campo dello studio? Beh, per esempio significa non sprecare il tempo; ci sono modi per fare le cose «giuste» in un tempo minore, a partire banalmente dalla digitazione sulla tastiera. Se non sai scrivere in fretta o almeno a una velocità adeguata (diciamo a una velocità tale da riuscire a seguire il flusso del pensiero di un insengnante che ti sta parlando, senza guardare continuamente la tastiera), ecco, chiaramente non puoi apprezzare il vantaggio di usare questa tecnologia. Questo significa che per prima cosa devi investire tempo in questa abilità, senza la quale non possono esserci i passaggi successivi. Procedure chiare e semplici: per esempio nella memorizzazione delle informazioni. Per tanti studenti questo è IL problema: «non riesco a ricordarmi le date», «non riesco a ricordare questo e quello». Ovviamente è un problema, ma è un problema di livello bassissimo. È sufficiente un po’ di mnemotecnica per risolverlo: se si vuole risolverlo, naturalmente. Se invece una persona pensa sempre a qualcosa d’altro e ritiene che sta sprecando tempo (cioè lasua esistenza, cioè la cosa più preziosa in assoluto, per lui), allora non lavorerà mai in…

What I was Wearing

What I was Wearing by Mary Simmerling was this: from the top a white t-shirt cotton short-sleeved and round at the neck this was tucked into a jean skirt (also cotton) ending just above the knees and belted at the top underneath all this was a white cotton bra and white underpants (though probably not a set) on my feet white tennis shoes the kind one plays tennis in and then finally silver earrings, and lip gloss. this is what i was wearing that day that night that fourth of july in 1987. you may be wondering why this matters or even how i remember every item in such detail you see i have been asked this question many times it has been called to my mind many times this question this answer these details. but my answer much awaited much anticipated seems flat somehow given the rest of the details of that night during which at some point i was raped. and i wonder what answer what details would give comfort could give comfort to you my questioners seeking comfort where there is alas no comfort to be found. if only it were so simple if only we could…

Facciamo un possibile punto sulla situazione
Contemporaneità , Riflessioni / 3 Marzo 2018

Siamo alla vigilia delle elezioni. Io credo che in momenti come questi chi ha, come me, parecchie primavere alle spalle dovrebbe condividere la propria memoria con quanti sono troppo giovani per aver vissuto certe situazioni del passato. Negli anni Ottanta la legge elettorale proporzionale aveva creato una situazione di quasi ingovernabilità. Ricordo perfettamente che dopo ogni elezione si apriva una lunghissima fase di trattative e di consultazioni, per me incomprensibile. Fu questa situazione di costante incertezza e di palpabile dubbio a spingere verso il cambiamento della legge elettorale. Poiché questa spinta non veniva certo dai partiti, fu il momento dal basso guidato da Mario Segni a portare alla modifica della legge elettorale in senso maggioritario del 1991. Io c’ero, e ricordo il desiderio di cambiamento che si percepiva nell’aria: quello che tanti, confusamente, chiedevano era di avere  la possibilità di governi stabili e possibilmente noti in breve tempo. In altre parole, tra i due assi che Norberto Nobbio indicava come essenziali per la politica (rappresentanza e governabilità: per una panoramica storica della questione, qui potete leggere la relazione alla Camera di Enzo Plumbo), l’ago si spostava verso la governabilità, senza per questo rinunciare affatto alla rappresentanza).     Fast forward. Sona…