E’ evidente che la divisione soggetto-oggetto, tipica della cultura filosofica occidentale moderna (vedi Cartesio) è la condizione di possibilità del dominio, anche se non saprei dire se sia anche finalizzata al dominio (ossia: non so dire se gli occidentali volessero prima il dominio e QUINDI – in senso causale – hanno immaginato un mondo del tutto oggettivato, oppure hanno prima immaginato il mondo oggettivato e QUINDI – in senso temporale – hanno capito che potevano dominarlo.) In ogni caso pensavano (e speravano) che modificare una res extensa del tutto estranea alla coscienza non avrebbe portato alcun cambiamento alla coscienza stessa. Come avrebbe potuto, dal loro punto di vista? Res cogitans e res extensa sono pensati sin dall’inizio come termini contradditori, che non hanno nulla in comune per definizione. Ma le cose non stavano (e non stanno) così. La coscienza in quanto apertura all’altro lo comprende, lasciandolo sussistere nella sua alterità: e cambiare l’altro (ossia: l’oggetto) implica perciò anche cambiare la coscienza (sia a livello individuale sia a livello collettivo, sociale e politico – in senso ampio). Questa è la ragione, per esempio, del fatto psicologico per il quale ci sentiamo meglio in una camera ordinata; ovvero che possiamo anche sentirci…
Ci sono certe volte che penso seriamente di adottare come libro di testo, almeno tra quelli “consigliati”, la Settimana enigmistica. Si, proprio la celebre rivista di indovinelli e cruciverba “che vanta innumerevoli tentativi di imitazione”. La ragione è semplice: è un generatore a getto continuo di test di logica di livello variabile, all’interno dei quali ciascuno studente può trovare quelli adatti per crescere. La competenza che mi interessa sviluppare (come si dice oggi in scolastichese) è quella relativa alla capacità di costruire/riconoscere relazione “If…Then”, ossia il nesso logico di implicazione “Se [si verifica una certa condizione] Allora [si verifica quest’altra situazione]. Da molti anni nelle terze classi di liceo faccio realizzare il celebre “Bartezzaghi“, ossia il cruciverba per antonomasia, il test più classico per i lettori della Settimana Enigmistica (non il più difficile). Le regole sono semplici: si può lavorare in coppia con i compagni e si può chiedere l’aiuto dei famigliari ma ci si deve impegnare a non usare la Rete per trovare le risposte. Ogni settimana, da settembre a Natale, i ragazzi devono firmare la loro copia, fotografarla e inviarla sull’apposito spazio nell’aula virtuale della classe su Il filo di Arianna, il mio sito di lavoro didattico. Vengono…
Questa non è una barzelletta, anche se sulla pagina TikTok dove l’ho trovata veniva presentata così. Anche senza spoilerare, devo avvisare che può disturbare qualcuno. Da questo momento in avanti, leggete a vostro rischio e pericolo. L’immagine è stata generata con MidJourney. La storia più o meno era così: Un detenuto molto pericoloso evade da un carcere e nella sua fuga si introduce in una casa dove vive una coppia di giovani sposi. E’ notte: i due sono sorpresi nel sonno a letto e non possono opporre nessuna resistenza mentre il malvivente li lega. Con orrore, il marito vede che l’intruso si china sul collo della moglie per darle un bacio sulla pelle, e la ragazza annuisce spaventata. Poi l’uomo si allontana e va nel bagno di casa. Allora il marito sussurra concitato: “Cara, è terribile! Questo mostro ci ucciderà sicuramente! Ma forse vuole fare l’amore con te e tu potresti in qualche modo calmarlo. Ho visto che ti dava un bacio sul collo: è chiaro che ti desidera. So che è terribile, ma se ti vuole non opporti. Non farlo arrabbiare, e forse ci salveremo!”La donna lo guarda in modo strano e poi dice: “Caro, quando quell’uomo si è…
Hegel rappresenta forse il massimo sforzo nella storia della filosofia per creare un «sistema» filosofico, ossia una costruzione filosofica che affronti ogni aspetto della realtà e lo inquadri all’interno di una visione unitaria ricavata da un piccolo numero di principi o addirittura da un solo principio. Nel caso di Hegel questo principio è la dialettica, che governa ogni aspetto del reale. In effetti l’epoca in cui vive questo pensatore è l’ultima nella quale un uomo colto può avere l’ambizione di conoscere tutto il sapere, almeno a grandi linee: appena pochi decenni più tardi lo sviluppo delle scienze renderà indispensabile una specializzazione sempre più spinta e quindi il progetto di un sapere universale organizzato attorno ad un unico principio diventerà utopistico. Da questo punto di vista Hegel rappresenta senz’altro un punto di svolta nella storia della filosofia occidentale: il suo pensiero è stato interpretato dai suoi contemporanei come «la» filosofia, e i pensatori che sono venuti dopo di lui si sono sentiti costretti a inventare nuovi modi di pensare, «superando» in questo modo la filosofia stessa (incarnata appunto da Hegel). Il secondo aspetto per cui Hegel è importante è il fatto che il suo pensiero rappresenta la forma più articolata e…
[la foto è di Tirza van Dijk via Unsplash] Gli argomenti che suscitano la reazione più veemente degli studenti a scuola sono i divieti sui vestiti e i telefonini. Non è un caso. Gli uni e gli altri sono espressione della tecnologia così come la intende McLuhan, ossia una estensione della corporeità. Lo sono evidentemente i telefonini, che sono un concentrato di conoscenze tecniche e scientifiche di ultima generazione, ma lo sono anche i vestiti, che sono pur sempre prodotti artificiali che vengono realizzati utilizzando macchine talmente poco sofisticare rispetto ai prodigi dei chip integrati che non ci fanno più l’effetto di macchine. In ogni caso, ciò che accomuna queste due categorie di oggetti è il fatto di essere una superfetazione, ossia una espansione artificiale, del corpo: i vestiti sono, dal punto di vista strettamente funzionale, una “pelle artificiale” che i Sapiens Sapiens possono mettere e togliere a seconda delle necessità e del piacere. Le scarpe per esempio (perfino nelle loro forme più semplici, anche come semplici sandali rudimentali, perfino quelli ricavati dai pneumatici) sono una espansione della pianta dei piedi che moltiplica la possibilità di camminare su terreni difficili senza farci male, ossia letteralmente sono una “pianta del piede”…
La traduzione è pubblicata qui sotto licenza CC BY NC SA Seconda sezione Il vero fondatore della società è stato chi, dopo aver recintato un pezzo di terra, si azzardò a proclamare «Questo è mio!» e si trovò davanti dei sempliciotti che gli credettero. Quanti crimini, guerre, assassini, quante miserie ed orrori avrebbe risparmiato al genere umano chi, strappando i paletti o riempiendo il fossato, avesse in quel momento gridato ai suoi compagni: «Non ascoltate questo impostore! Siete perduti, se dimenticate che i frutti sono di tutti e la terra non è di nessuno!».Ma molto probabilmente le cose erano già arrivate a un punto tale che non si poteva più tornare indietro. L’idea di «proprietà» infatti non si è formata di colpo nello spirito umano, ma deriva da molte idee precedenti che a loro volta non sono potute nascere che disponendosi in una lunga concatenazione dall’una all’altra. C’è voluto molto progresso, ci si sono dovute inventare molte cose, e molto si è dovuto pensare, e tutto questo ha dovuto essere trasmesso da un’età all’altra, prima che si arrivasse al momento finale dello stato di natura.Ricominciamo daccapo, quindi, e cerchiamo di raccogliere sotto una sola prospettiva questa lenta successione di eventi…
Ho sempre pensato che la menzogna nasca quando si crea una scissione tra l’essere e l’apparire, tra il modo in cui siamo e il modo in cui ci presentiamo, e che quindi sotto il profilo etico l’obbiettivo sia cercare di ridurre al minimo questo iato. Tutti gli anni a scuola leggo con i miei ragazzi e ragazze il passo di Rousseau del Discorso sulle scienze e le arti in cui dice: “nessuno osa più apparire come è” per impostare una base filosofica per la critica alla nostra società dei social. Eppure alcuni episodi mi fanno dubitare di questa certezza. Sto pensando alla situazione che si è creata in Cina, dove dalla fine del 2022 i ragazzi protestano contro il regime semplicemente mettendo un foglio bianco davanti al volto. In Cina il bianco è un colore del lutto, e l’inizio della protesta era collegato a un incendio in cui erano morte delle persone. Ma subito la protesta era diventata politica, contro le restrizioni imposte dal governo per lottare contro il COVID. E poi era diventata globale, contro la censura imposta da Pechino: il foglio bianco come simbolo di tutto quello che si sarebbe potuto dire e che invece non si poteva…
La cosiddetta intelligenza artificiale è ancora difficile da decifrare. I suoi algoritmi sono a un livello di complessità che mi (che ci) sfuggono. Tuttavia una cosa forse si può dire: se la AI combina in modo casuale ma statisticamente significativo le parole, è come se sfornasse a getto continuo delle ipotesi. Ora noi sappiamo da tempo che la dialettica pensiero-realtà funziona in quello che chiamiamo “scienza” proprio perché noi costruiamo una ipotesi, ricaviamo per via deduttiva una conseguenza seguendo lo schema “if-then” e poi andiamo a controllare nella realtà tramite l’esperimento se l’ipotesi e la conseguenza sono corretti. Dovremmo applicare lo stesso schema anche alla intelligenza artificiale, o meglio, dovremmo inglobare la intelligenza artificiale in questo schema dialettico con la realtà. La macchina, non avendo i nostri bias, può produrre ipotesi a getto continuo senza lasciarsi influenzare e quindi può “trovare” qualcosa di nuovo e “fare scoperte” nel senso che a furia di sparare a caso può capitare che qualcosa a cui nessuno aveva mai pensato tanto sembrava incredibile può avere invece un importante valore euristico Naturalmente è essenziale il controllo dei risultati. Questo è il ruolo che noi umani dobbiamo tenerci stretti e valorizzare al massimo. La differenza tra…
Traduzione di Martino Sacchi Licenza Creative Commons BY NC SA Introduction Le rétablissement des sciences et des arts a-t-il contribué à épurer ou à corrompre les moeurs ? Voilà ce qu’il s’agit d’examiner. Quel parti dois-je prendre dans cette question ? Celui, messieurs, qui convient à un honnête homme qui ne sait rien, et qui ne s’en estime pas moins.Il sera difficile, je le sens, d’approprier ce que j’ai à dire au tribunal où je comparais. Comment oser blâmer les sciences devant une des plus savantes compagnies de l’Europe, louer l’ignorance dans une célèbre Académie, et concilier le mépris pourl’étude avec le respect pour les vrais savants ? J’ai vu ces contrariétés ; et elles ne m’ont point rebuté. Ce n’est point la science que je maltraite, me suis-je dit, c’est la vertu que je défends devant des hommes vertueux. Premiere partie L’esprit a ses besoins, ainsi que le corps. Ceux-ci sont les fondements de la société, les autres en sont l’agrément. Tandis que le gouvernement et les lois pourvoient à la sûreté et au bien-être des hommes assemblés, les sciences, les lettres et les arts, moins despotiques et plus puissants peut-être, étendent des guirlandes de fleurs sur leschaînes de…
http://www.sfilombarda.it/index.php/2023/05/28/convegno-la-filosofia-per-un-incontro-tra-i-popoli-e-le-culture/