Io ho purtroppo dovuto affrontare diverse operazioni, anche piuttosto importanti: sempre i medici mi hanno ripetuto più volte: “la medicina non è una scienza esatta, noi pensiamo che le cose stiano così e così e pensiamo di fare cosò e cosà; speriamo che vada tutto bene!” Nessuno mi ha mai dato la CERTEZZA che sarebbe andato tutto bene: anzi ogni volta mi hanno fatto firmare una liberatoria in cui dichiaravo di aver capito che le cose potevano anche andar male e che in alcuni casi quella operazione aveva portato alla morte del paziente. Se avessi applicato la “logica” di certe persone che sento blaterare sul web(tipo la storiella inventata dell’ingegnere e del novax che discutuno sulla resistenza del ponte), oggi probabilmente sarei cieco. Prima delle operazioni, mi sembrava di essere su un trampolino da dieci metri: sai come devi fare (ossia, nel mio caso, lasciarti andare cadendo in verticale per entrare di piedi), sai che se riesci a mantenere il sangue freddo ce la farai, quello prima di te ce l’ha fatta senza problemi: bisogna fare un bel respiro e andare. Con questi vaccini è lo stesso: ci possono essere soluzioni migliori? Si, magari, forse, ma adesso QUESTA è la…
La mia rabbia è dovuta al progressivo svuotamento della scuola superiore: svuotamento di senso, quindi di importanza, quindi di valore. C’è una “medializzazione” del liceo che è simmetrico alla “licealizzazione” delle università. Questa è una cosa che io non sopporto e davanti alla quale non riesco a conservare la calma, perché la conseguenza di questo “slittamento in avanti” della “vera” preparazione da un lato porta i nostri ragazzi a potersi inserire nel mondo del lavoro solo dopo i 30 (e siccome nessuno lo ha detto all’orologio biologico delle ragazze, sorgono problemi grossi grossi), dall’altro individua il “vero” momento di preparazione nei master post universitari, tutti costosissimi (o all’estero, che è la stessa cosa). Questo fatto reintroduce una discriminante educativa su base economica (ossia: studia solo chi ha i soldi) che mi fa vomitare. Quindi la mia visione “politica” del liceo statale lo vuole una scuola di alto profilo proprio perché è potenzialmente aperta a tutti (se poi dopo uno vuole fare la sciampista e va a fare un professionale, fa benissimo!). Ma deve essere di ALTo profilo! Io dico sempre alla prima assemblea dei genitori che ho imparato molto quando i miei figli erano a scuola. Ora mi dico: cosa avrei voluto per loro?…