Dalla pagina FB di Valentina “Valediba”

Mi ero ripromessa di non scrivere del coronavirus. Ma in questi giorni leggo commenti e pensieri che mi lasciano perplessa. Alla preoccupazione per la situazione che stiamo vivendo tutti, nessuno escluso, si aggiunge quella per l’ignoranza che troppo spesso leggo. Questa guerra non lascia spazio agli armistizi e ai trattati di pace. Il mondo non ne uscirà vittorioso, comunque. L’Italia, l’Europa, l’America, sono chiamate alla Resistenza e questo Noi lo stiamo facendo. Noi, magari a tratti in maniera maldestra, in modo “italiano”, forse per tentativi ed errori, ma innegabilmente con tutto il sangue e la passione che ci appartengono (avete presente l’Inter?! Ecco, anche un po’ così). E meritiamo di amarci sempre, di venirne fuori, ammaccati ma salvi. Questa guerra ci cambierà tutti, nessuno escluso. E allora spero che cambi l’arroganza di quelli che si permettono di criticare il sistema, il metodo, le decisioni, ma soprattutto il lavoro di chi lo sta facendo (non loro!), …senza conoscere neanche le regole della grammatica italiana (allora meglio non rischiare, dai: evitate di scrivere, non siete credibili e siete anche un po’ ridicoli!) …spero che cambi la presunzione dei tuttologi che pubblicano senza sosta i numeri dei contagi, dei morti, dei positivi, e…

Scusate, adesso possiamo condividere i contenuti?
Scuola / 23 Marzo 2020

In questi giorni strani e difficili, la scuola italiana, ossia gli insegnanti e gli studenti italiani, sono stati costretti dalle circostanza a usare gli strumenti informatici e la Rete per cercare di continuare a lavorare. C’è stato uno scossone con il quale, volenti o nolenti, tantissimi sono stati obbligati ad assestarsi nei nuovi canali, e si stanno più o meno adeguando.  Io credo che, passato il primo momento di sorpresa o di disorientamento, tutti si stiano accorgendo che non si tratta solo di un cambiamento di medium, ossia di mezzo di comunicazione. Fermi, fermi! Non voglio scatenare qui l’ennesima discussione sull’onda di McLuhan e della scuola di Toronto. Voglio solo dire che tutti si stanno accorgendo che non si fa “didattica a distanza” in un liceo mettendo su un video di Rai Scuola girato trent’anni fa e pensato per essere visto in televisione. Ecco il punto. Servono materiali pensati apposta per essere usati in rete, e servono adesso  Io credo che molti docenti questi materiali li abbiano già, perché lavorano in questo modo da anni.  E credo che la cosa più sensata che possiamo fare in questa circostanza sia mettere in comune questi materiali, condividendoli nel modo più snello e…

Netflix per la scuola al tempo del Coronavirus
Scuola , Storia / 22 Marzo 2020

A dire il vero questo post non riguarda tutta la scuola ma solo il secondo biennio e il quinto anno delle superiori. Netflix, come è noto, è una piattaforma a pagamento che distribuisce migliaia di titoli. Tra questi, molti sono film “classici” che non sono più in programmazione sulle TV generaliste, oppure sono documentari storici o naturalistici, spesso prodotti espressamente per la rete. Di seguito alcuni suggerimenti, che vanno continuamente aggiornati perché la programmazione dura fin quando non scadono i diritti. Classi quinte La seconda guerra mondiale Tredici episodi che coprono tutta la seconda guerra mondiale. Immagini autentiche, spesso ricolorate al computer. Enorme quantità di informazioni. In un inglese comprensibilissimo, con sottotitoli in italiano. Da vedere. Grandi eventi della seconda guerra mondiale a colori Più o meno come il precedente Guerra del Vietnam Lo stile è quello dei grandi documentari. Dieci episodi dalla Guerra di Indocina al caso Watergate. Ovviamente è il punto di vista americano. The Crown Famosa e pluripremiata serie che descrive dettagliatamente la storia di Elisabetta II. Inglese perfetto. Ragione e sentimento Versione del romanzo di Jane Austin con Emma Thompson e Hugh Grant Salvate il soldato Ryan Colossal di RIdley Scott. Molto discutibile sull’impianto generale: la…

In Inghilterra, frattanto

In Inghilterra c’è una vecchietta di 93 anni molto famosa. Ormai fa quasi solo la nonna, ma compare spesso in televisione. Viene spesso presa in giro, anche da noi in Italia, perché quando si trova ad affrontare una crisi (e col lavoro che fa ne deve affrontare spesso, sia in famiglia sia fuori) le capita di ricordare che lei ha affrontato le bombe naziste insieme a suo padre durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale,  e che quindi quello che capita ora non la impressiona per niente. Tutti la prendono un po’ in giro per questa fissazione un po’ senile, eppure questa nonnina, simile a tante altre e solo per un caso biografico così esposta mediaticamente, ci ricorda una cosa semplice: il valore della memoria e della storia. Abbiamo già incontrato situazioni difficili, anche molto difficili, e ne siamo usciti: ne usciremo anche questa volta. Certo, fa effetto leggere sul Corriere di Oggi, 19 marzo 2020, che le aziende tessili di moda stanno riconvertendo parte dei loro impianti per produrre mascherine filtranti, come succede in tempo di guerra. E’ successo altre volte ed è sempre stato un passaggio chiave: significa che le risorse di un paese cominciano a essere organizzate…