L’ultimo dei Camuni

Tempo fa sono andato a visitare il Parco rupestre della Val Canonica a Nacquane nel comune di Capodiponte, anzi a rivisitarlo, dato che c’ero già stato venticinque anni fa. La visita in sé è stata normale, poco entusiasmante, anzi quasi deludente: ricordavo le lunghe pietre lisce, affioranti dal terreno come i dorsi di animali preistorici, scavate in forme insolite dalla pressione di ghiacciai scomparsi da millenni, ma mi ero dimenticato quanto fossero piccole, e poco visibili, e quasi evanescenti le figure scolpite dai sacerdoti camuni, tanto che basta l’ombra di un albero o di una nuvola per farteli quasi sparire sotto gli occhi. Le guide del posto, mentre noi camminavamo nel bosco di alberi giovani e verdi, erano efficienti e scolastiche, ripetendo con precisione raggiunta tramite l’esercizio innumerevoli cose a loro volta lette e rilette sui libri. Sono sceso dalla collina, lo confesso, se non proprio demoralizzato certo non entusiasta, al punto che al book-center doverosamente apprestato all’uscita ho comprato la mia bella guida quasi più per non sentirmi in colpa che altro. Ricordavo però, dalla mia precedente visita, che qualcuno vendeva calchi in gesso delle incisioni rupestri. Ho chiesto e ricevuto indicazioni: davanti alla chiesa, una vetrina, ma tanto…

Una favola di Esopo, aggiornata
Racconti lampo / 28 Marzo 2018

In una fattoria ai piedi di una collina un maiale prende in giro un asino: “Ma non ti sei scocciato della vita che ti fanno fare? Tutti i giorni ti svegliano presto, ti caricano di un sacco di roba e devi andare sulla cima di quella collina, anche più volte al giorno. Inoltre la sera finisci di lavorare molto tardi e non ti nutrono benissimo. Io invece non faccio nulla tutto il giorno e mi danno tante cose buone da mangiare, ahahahah!”. A questo punto l’asino si avvicina al maiale, lo osserva bene e gli dice: “Però tu non mi sembri il maiale che c’era l’anno scorso!”.