In che anno siamo?
Contemporaneità , Scuola , Storia / 6 Settembre 2018

Fintan O’Toole è uno scrittore e giornalista irlandese sconosciuto ai più in Italia. Tuttavia ha pubblicato qualche settimana fa un pezzo su The Irish Time che ci riguarda da vicino. La tesi è inquietante: stiamo assistendo nel mondo alle prove generali per il ritorno del fascismo. Personaggi come Trump e Salvini (O’Toole cita entrambi come esempio di questa tendenza) stanno letteralmente facendo esperimenti con l’opinione pubblica per vedere “a che punto è”, fino a che punto si possono spingere, che cosa possono imporre impunemente. I bambini in gabbia di Trump o i barconi respinti di Salvini fanno parte della stessa logica: vedere “in vitro” se la “gente” è già pronta ad accettare queste riduzioni delle libertà individuali e intuire quali strategie mettere in atto per indebolire ulteriormente le difese di queste libertà. Una osservazione importante è che Fascism does not need a majority – it typically comes to power with about 40 per cent support and then uses control and intimidation to consolidate that power. So it doesn’t matter if most people hate you, as long as your 40 per cent is fanatically committed. Verissimo. Lo ha sperimentato la Germania negli anni Trenta e anche noi negli anni Venti. La…

Facciamo un possibile punto sulla situazione
Contemporaneità , Riflessioni / 3 Marzo 2018

Siamo alla vigilia delle elezioni. Io credo che in momenti come questi chi ha, come me, parecchie primavere alle spalle dovrebbe condividere la propria memoria con quanti sono troppo giovani per aver vissuto certe situazioni del passato. Negli anni Ottanta la legge elettorale proporzionale aveva creato una situazione di quasi ingovernabilità. Ricordo perfettamente che dopo ogni elezione si apriva una lunghissima fase di trattative e di consultazioni, per me incomprensibile. Fu questa situazione di costante incertezza e di palpabile dubbio a spingere verso il cambiamento della legge elettorale. Poiché questa spinta non veniva certo dai partiti, fu il momento dal basso guidato da Mario Segni a portare alla modifica della legge elettorale in senso maggioritario del 1991. Io c’ero, e ricordo il desiderio di cambiamento che si percepiva nell’aria: quello che tanti, confusamente, chiedevano era di avere  la possibilità di governi stabili e possibilmente noti in breve tempo. In altre parole, tra i due assi che Norberto Nobbio indicava come essenziali per la politica (rappresentanza e governabilità: per una panoramica storica della questione, qui potete leggere la relazione alla Camera di Enzo Plumbo), l’ago si spostava verso la governabilità, senza per questo rinunciare affatto alla rappresentanza).     Fast forward. Sona…