Le città invisibili, immaginate

Le città invisibili di Calvino sono uno dei capolavori dello scrittore. Ho provato a chiedere a Midjouney di produrre una immagine di una di loro, Zenobia, che Calvino descrive così:

Ora dirò della città di Zenobia che ha questo di mirabile: benchè posta su terreno asciutto essa sorge su altissime palafitte, e le case sono di bambú e di zinco, con molti ballatoi e balconi, poste a diversa altezza, su trampoli che si scavalcano l’un l’altro, collegate da scale a pioli e marciapiedi pensili, sormontate da belvederi coperti da tettole a cono, barili di serbatol d’acqua, girandole marcavento, e ne sporgono carrucole, lenze e gru.

Ho provato a caricare il testo così com’è come promt, per vedere le capacità di Midjourney di cavarsela da solo. I risultati di questo primo tentativo sono stati negativi:

Il software non ha capito quasi nulla: ha generato dell’acqua là dove si parla di “terreno asciutto”, non ha minimante considerato le palafitte e men che meno ha capito che tutta la città doveva essere considerata come una sorta di immensa piattaforma sostenuta da palafitte.

Dopo qualche tentativo infruttuoso di far capire al software questi elementi mi sono arreso e ho “barato” un po’, nel senso che ho “ispirato” Midjourney con una immagine generata da un umano e pubblicata sulla rivista Arabeschi:

Sakerinox, Zenobia, inchiostro, finleliner e acquarello, 2013

Istruita in questo modo, Midjouney ha elaborato questo:

Zenobia, Elaborato da Midjouney

Tanti dettagli restano sbagliati (per esempio, i tetti dovrebbero essere a cono, mentre il software arbitrariamente li trasforma in cupole): tuttavia il senso complessivo dell’immagine è molto più vicino a quello che poteva essere l’idea originale di Calvino.

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