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Nel 399 a.C. Socrate, ormai quasi settantenne, fu accusato da Anito e Meleto, due personaggi ateniesi di secondo piano, di corrompere i giovani e di introdurre nuovi dei, e venne perciò sottoposto a un processo. L'accusa di empietà era particolarmente grave e comportava la pena di morte.
Perché Socrate viene accusato di crimini così pesanti? Il processo a Socrate va interpretato in chiave politica come una vendetta della reinstaurata democrazia ateniese dopo la dittatura dei Trenta Tiranni. Socrate non aveva partecipato attivamente alla vita politica di Atene, né durante il periodo di Pericle né durante la Guerra del Peloponneso, e si vantava di essere rimasto sempre entro le mura della città se non per partecipare ad alcune campagne durante la guerra del Peloponneso. Durante la dittatura dei Trenta, pur essendo molto vicino al capo dei tiranni, Crizia, Socrate non si unì mai alle loro ingiustizie e ai loro crimini.
I democratici invece, una volta tornati al potere, decisero di organizzare contro di lui un processo che probabilmente, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto concludersi con un semplice esilio.
Ai loro occhi Socrate era un pericolo per la democrazia, perché era considerato politicamente vicino ai Trenta tiranni e in particolare a Crizia: attaccando Socrate si voleva probabilmente colpire un simbolo dello schieramento aristocratico.
L'esito invece fu ben diverso da quello previsto e portò alla morte di Socrate.
E' difficile dire cosa quale sarebbe stata l'immagine di Socrate consegnata ai posteri se non ci fosse stato il processo o se si fosse concluso in modo diverso.