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Chi è Platone?


Platone è uno dei più importanti filosofi dell'Occidente.<p >La sua visione dell'essere, dell'uomo, della conoscenza, della natura, della politica, dell'arte ha condizionato per molti secoli, direttamente o indirettamente, tutta la filosofia, e in un certo senso continua a influenzarla ancora oggi. In certi periodi è stato addirittura identificato con LA filosofia, tanto che un pittore come Raffaello raffigurando agli inizi del Cinquecento nel celebre affresco noto come La scuola di Atene una complessa allegoria della filosofia e anzi della ragione umana in quanto tale, lo colloca al centro della composizione, accanto al suo grande discepolo Aristotele, per indicare il suo ruolo centrale nello sviluppo del pensiero occidentale.

 

la scuola di atene

Un filosofo inglese della fine dell'Ottocento, Alfred North Whitehead, ha potuto scrivere: «The safest general characterization of the European philosophical tradition is that it consists of a series of footnotes to Plato».

Naturalmente accanto a pensatori che hanno esaltato Platone ce ne sono stati altri che lo hanno contestato: forse uno dei suoi critici più famosi è il pensatore tedesco Karl Popper che nel suo La società aperta e i suoi nemici ha indicato Platone come il padre di tutti i regimi totalitari, insieme a Marx e a Hegel.

Quali sono state le tappe fondamentali della sua vita?

Platone nasce nel 428 o 427 a.C. ad Atene da una delle famiglie più in vista della città: la madre, Perittione, aveva tra i suoi antenati il legislatore Solone, mentre il padre Aristone si vantava di discendere dall'ultimo re di Atene, Codro.

Fino ai vent'anni di età Platone segue il normale percorso formativo dei giovani del tempo: secondo alcune fonti avrebbe anche scritto alcune tragedie, secondo altre si sarebbe avvicinato alla filosofia ascoltando le lezioni di Cratilo, un seguace di Eraclito.

In ogni caso tutto cambia quando Platone incontra Socrate, approssimativamente attorno al 410 a.C.: il giovane Platone rimane profondamente colpito dall'anziano pensatore (all'epoca Socrate ha già circa sessant'anni) e ne assorbe l'insegnamento.

Esiste un importante documento, la cosiddetta VII lettera, in cui Platone stesso racconta le sue ambizioni in quel periodo: come tutti i giovani di buona estrazione sociale aspirava alla vita politica, ma la dittatura dei Trenta tiranni prima e la condanna a morte di Socrate da parte del governo democratico lo convincono ad aspettare.

Anzi, dopo la morte di Socrate a quanto pare egli e alcuni amici del maestro si allontanano da Atene, temendo forse ulteriori minacce da parte dei democratici, e si rifugiano a Megara, una città vicino ad Atene. Da qui, secondo una tradizione riferita da Diogene Laerzio ma non sicurissima, compie una serie di viaggi nel Mediterraneo:

  1. prima di tutto a Cirene, una fiorente città sulla costa dell'Africa, dove conosce il matematico Teodoro

  2. poi in Egitto, forse in compagnia del matematico Eudosso, per conoscere i sapienti locali

  3. infine nell'Italia meridionale, prima a Taranto e poi in Sicilia, per incontrare i pitagorici.

I viaggi in Sicilia sono di gran lunga i più importanti e i più documentati, anche grazie alla testimonianza della Settima lettera: nel 388 a.C. Platone si reca a Siracusa, all'epoca seconda solo ad Atene per ricchezza e potenza, e tenta di convincere il tiranno Dionisio ad abbracciare la filosofia. Dionisio però non tollera l'intromissione di Platone e ben presto lo fa consegnare agli abitanti dell'isola di Egina, nemici di Atene, i quali lo mettono in vendita come schiavo: solo l'intervento di un conoscente di Platone, che lo riscatta, salva il filosofo.

Nel 387 Platone fonda in una zona alla periferia di Atene la sua scuola, detta Accademia dal nome dell'eroe cui era dedicato il luogo, e comincia a raccogliere attorno a se seguaci e studiosi.

Platone torna a Siracusa altre due volte, prima nel 366, e poi nel 361, alla corte di Dionisio II, figlio ed erede di Dionisio I. In entrambi i casi però i tentativi di influenzare la politica del tiranno falliscono e anzi Platone stesso corre di nuovo il rischio di morire, salvandosi, nel 361, solo grazie all'intervento di Archita di Taranto.

Platone trascorre infine gli ultimi anni di vita ad Atene, impegnato nella revisione delle sue opere. Muore nel 348/47 a.C. a ottant'anni circa di età.

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