Gli scritti di Platone si possono dividere in tre gruppi:
L'Apologia di Socrate descrive in prima persona la difesa che Socrate ha compiuto di se stesso durante il processo che lo portò alla condanna a morte.
Le Lettere sono testi di lunghezza differente; l'unica veramente importante per la posizione filosofica di Platone è la Settima Lettera.
I Dialoghi infine comprendono tutte le altre opere. La tradizione ha consegnato 34 opere attribuite a Platone, ma di queste sei (Epimonide, Alcibiade II, Amanti, Ipparco, Teage e Minosse) vengono oggi considerati spuri. Rimangono quindi 28 dialoghi riconosciuti come autentici.
Non sappiamo con precisione quando sono stati scritti, ma in base a criteri stilometrici (ossia basandoci sulle caratteristiche dello stile con cui sono scritti) vengono oggi raggruppati nel seguente ordine:
DIALOGHI GIOVANILI
Sono i dialoghi scritti dopo la morte di Socrate e i viaggi in Italia, fino alla fondazione dell'Accademia (395-387 a.C.). Sono dialoghi piuttosto brevi (tra le venti e le trenta pagine nelle versioni a stampa moderne) che si ispirano direttamente alle tematiche socratiche:
Critone
Ione
Alcibiade primo
Ippia minore
Lachete
Eutifrone
Carmide
Liside
Protagora
Politeia (solo Libro I)
DIALOGHI DELLA MATURITA'
Vengono scritti dopo la fondazione dell'Accademia (388-368 a.C.). Generalmente sono dialoghi narrati, da Socrate o altri. Viene individuata all'interno di questo gruppo una ulteriore divisione tra un gruppo di dialoghi di transizione tra la fase socratica e un secondo gruppo di dialoghi in cui si manifestano le grandi tematiche platoniche.
Al primo gruppo appartengono:
Cratilo
Eutidemo
Gorgia
Ippia maggiore
Menone
Al secondo gruppo appartengono invece:
Politeia (libri II-X)
Fedone
Simposio
Fedro