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Io sono il padrone del mio destino, sono il capitano della mia anima, di Himen Hassen




Imen Hassen è Docente di lingua e letteratura italiana presso l'Università di Monastir Tunisia
Sono il padrone del mio destino, sono il capitano della mia anima : onore e rispetto a Madiba. Nelson Mandela : l’orgoglio africano in classe d’Italiano LS.
Abstract :
Il mondo di oggi è un villaggio multiculturale che pone sfide ed opportunità, dove più culture coesistono in uno spazio caratterizzato da un’ampia diversità culturale, sociale, politica..ecc. L’importante riguarda non tanto l’accettare e il gradire la coesistenza di diverse culture, quanto il farle accostare ed entrare in relazione ed in armonia, ovvero intraprendere il percorso necessario verso l’interculturalità[1].
L’Intercultura rappresenta un “ponte” che garantisce l’interazione, il confronto, lo scambio e l’arricchimento reciproco libero da pregiudizi e stereotipi. In questo lavoro si è deciso di trattare l’interculturalità evidenziando il forte legame tra ‘cultura’ e ‘l’altro’. Grazie alla globalizzazione, questi due concetti possono condurre a una valorizzazione delle differenze intese come ricchezze ed apertura al mondo (straniero)[2]. La più importante sfida culturale e politica che siamo chiamati ad affrontare in questo mondo, è indubbiamente la capacità di realizzare il processo di convivenza con quelle culture diverse dalla nostra. L’assenza di tolleranza e rispetto in campo religioso, culturale, razziale e sociale costituisce un ostacolo significativo e pesante a qualunque altro processo di integrazione …
Tale è il compito della scuola e della sua didattica interculturale. Quest’ultima è un’occasione per cambiare e rinnovare i nostri giudizi diventando più aperti, dialogici, dinamici e tolleranti attraverso metodologie, approcci, letture e linguaggi adatti.
Svolgimento :
La scuola di oggi è uno spazio aperto a tutti senza preferenze, discriminazioni, orientamento sessuale, colore di pelle, cultura, razza e credenze religiose. Essa è l'ambiente in cui si acquisiscono valori e principi dopo la famiglia. Uno dei valori indispensabili nella società di oggi è la tolleranza, definita virtù sociale, cioè convivere con persone di opinioni politiche o credenze religiose diverse dalle nostre, con indulgenza verso i difetti e le mancanze altrui.[3] La scuola ed i docenti educano alla conoscenza e al rispetto delle diversità e fa crescere lo spirito di accoglienza[4].
Prenderei come esempio, il filosofo francese Voltaire che è un grande pilastro a difesa del principio della tolleranza. Egli scrisse il Trattato sulla tolleranza, pubblicato nel 1763 “Odio quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo”.
Occorre quindi partire da un grande uomo, che ha sempre lottato contro ogni differenza e violenza linguistica, politica, razziale, sociale…ecc. Mandela è una figura molto positiva, vale la pena portarlo in classe e cercare di approfondire con lui tutti i problemi dell’intercultura : della diversità.
“Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio.”[5]
Il libro : uno strumento didattico insostituibile
Il libro autobiografico di Nelson Mandela, lungo cammino verso la libertà, è impegnativo, ma piacevole e di grande sostanza. Un libro che ispira coraggio e fratellanza al di sopra delle diversità apparenti. Mandela l'ha scritto con leggerezza, mai descrizioni dettagliate o immagini volgari e/o eccessivi. Ha mantenuto sempre un buon ritmo ed un equilibrio nel raccontare le situazioni vissute. Aveva sempre un occhio oggettivo, voleva dare una lezione di vita a chi legge. Non ha mai cercato di sconfiggere o umiliare l’avversario ma piuttosto una via costruttiva per arrivare al dialogo. Mandela si racconta con modestia, offre la descrizione delle sue esperienze e della società in cui viveva da bambino, da studente, da giovane avvocato, da uomo votato alla libertà e alla parità dei suoi simili indipendentemente dal colore della pelle[6].
Obiettivo [7]: Con un gioco di ruolo, riflettere su stereotipi e pregiudizi.
Competenza. Agire in modo autonomo e responsabile.
Capacità trasversali: collaborazione, comunicazione, pensiero creativo, procedimento riflessivo.
Finalità[8]:
- Superare punti di vista egocentrici : assumere atteggiamenti dialogici e di apertura, riconoscendo il lato positivo della differenza.
Obiettivi didattici :
- Capacità di trasferire le conoscenze in ambiti diversi.
- Lettura e utilizzo di linguaggi diversi, iconico, grafico con approfondimento del lessico specifico.
- Analizzare diverse fonti d’informazione (giornale, lettera, tabella, grafico statistico, film, documentari…).
SVOLGIMENTO
Fase uno : definire la diversità e le sue molteplici forme
Il docente invita i discenti a riflettere sul tema della diversità, proponendo un brainstorming. Questo brainstorming puo’ esser fatto cosi : scrivendo la parola diversità :
Esempio:
O ancora : creare una nuvola di parole con la parola diversità ….
Oppure :
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Dal cruciverba nasce un piccolo dibattito :
Ma …Questa diversità tende ad arricchirci o ad impoverirci? Questa diversità è una ricchezza o una minaccia? Come sarebbe la classe/la società se tutti avessimo gli stessi gusti, gli stessi pareri, lo stesso fisico, lo stesso percorso di vita? ….
Fase due : la diversità ci porta ai diritti umani !
Chi è ? che cosa rappresenta nel mondo della lotta contro le discriminazioni ?
Mandela è ……………………….
Fase 3. Un viaggio nel tempo: i diritti negati. A questo punto è necessario far riflettere i discenti sul concetto di violazione dei diritti umani (pena di morte, guerra, lavoro minorile, tortura, omofobia…)oppure su altri protagonisti come KING e GHANDI…
Fase 4. Nell’ultima parte del percorso si pone l’accento sul significato di :
PREGIUDIZIO: ……………………
STEREOTIPO:……………………….
Si organizza un gioco di ruolo per individuare quali sono gli stereotipi più comuni di alcuni popoli. Saranno così evidenziati alcuni stereotipi che poi i discenti stessi illustrano con parole... Per esempio per l’Italia: pizza – pesto – mafia….la Tunisia : cartagine, il cuscus, il mezwed,…
Verifica. Il docente invita i discenti a stendere un testo di riflessione personale sui diritti umani: l’omosessualità ad esempio.
o anche …
Il cinema come strumento didattico : invictus , « l’invincibile Mandela »
Abbiamo pensato al cinema, un film, che era un modo grandioso per dare il senso dello spirito e del carattere di Mandela, con una storia che abbracciava un arco di tempo di un anno. Un film che racconta un evento che esprime l’essenza del genio di Mandela e l’essenza del miracolo sudafricano. Mandela ci fa riflettere sui significati della nostra esistenza e sulla capacità di riconoscere qual’è la nostra missione in questo mondo.
Il titolo del film non si riferisce a un personaggio della storia ma anche assume un significato più ampio nel corso del film.
La nazione inizia qui !
La riconciliazione inizia qui !
Il perdono inizia qui !
Madiba ha trascorso 27 anni in carcere per la sua lotta alla segregazione razziale. Viene eletto presidente di un sudafrica, ancora profondamente diviso. Anche se l’ingiustizia dell’Apartheid era stata ufficialmente abolita. Il solco divideva la popolazione non poteva essere colmato facilmente. Madiba intravide una separazione in un luogo insolito : un campo da rugby. Lo sport era un mezzo per raggiungere un fine. Unire la popolazione sudafricana : neri e bianchi
Attraverso lo sport è possibile instaurare nuove amicizie, vincere le proprie paure e nello stesso tempo, contribuisce alla creazione di una società più aperta e tollerante nei confronti delle diversità.
Didattizzare il film
Linee di guida :
Finalità
Obiettivi educativi
Attività previste
Istruzioni
1 - Ciascun gruppo costruisca la propria mappa di DISCRIMINAZIONE
2 - costruisca poi il frame dello stesso concetto
3 - Alla fine del lavoro provare ad analizzare le differenze di approccio di analisi di un concetto a seconda che si utilizzi la mappa o il frame:
4- Approfondimento lessicale ed esposizione orale in lingua italiana delle informazioni apprese
5- Confronto finale con la classe sul percorso svolto
Parliamone !
1. Spunti di discussione in classe.. È il perdono la chiave che apre la porta al ricongiungimento di un popolo e lo porta verso una identità nuova. Siete pronti a perdonare !
2. Un coinvolgimento 2.0. commentate scrivendo su FB o Twitter ! ♯ PERDONO …
3. L’oggetto – simbolo. Sei d’accordo con l’uso dello sport a questo proposito ? oppure lo sport di oggi non è quello di una volta . (la violenza negli stadi in Tunisia…)
Bibliografia
Mandela, La lotta è la mia vita, Reggio Emilia, Comitato unitario per l'amicizia, la cooperazione e la solidarietà con i popoli, 1982; 1985.
Mandela, La non facile strada della libertà, Roma, EL, 1986
Mandela, Tre discorsi, Viterbo, Ed. del Centro di ricerca per la pace, 1991.
Mandela, Lungo cammino verso la libertà, Autobiografia, Milano, Feltrinelli, 1995.
Contro ogni razzismo. Discorsi in Africa, Europa e Nordamerica, Milano, A. Mondadori, 1996.
Mandela, Io, Nelson Mandela, Milano, Sperling & Kupfer, 2010.
Mandela, Un mondo senza apartheid, Roma, L'espresso, 2011.
Mandela, Un nero nei tribunali dei bianchi, Roma, Castelvecchi, 2013
Pontecorvo C., Psicologia dell'educazione, Lisciani, Teramo, 1973.
Pope A., McHale S., Craighead E., Migliorare l’autostima, Erickson, Trento, 1988.
Rosmini A., L'arte di imparare, Opera omnia vol.III , Città nuova Editrice, Roma ,1989
Balboni Paolo, Le sfide di Babele: insegnare le lingue nelle società complesse,Torino, Utet, 2003.
Perrenoud P., Dieci nuove competenze per insegnare, Anicia, Roma, 2002.
https://fr.wikipedia.org/wiki/Invictus_(film)
https://www.crossfitinvictus.com/category/wod/competition/
https://www.amazon.com/Invictus-Morgan-Freeman/dp/B002JCSWV6
[1]Rosmini A., L'arte di imparare, Opera omnia vol.III , Città nuova Editrice, Roma ,1989
[2]Balboni Paolo, Le sfide di Babele: insegnare le lingue nelle società complesse,Torino, Utet, 2003.
[3]Perrenoud P., Dieci nuove competenze per insegnare, Anicia, Roma, 2002.
[4]Rosmini A., L'arte di imparare, Opera omnia vol.III , Città nuova Editrice, Roma ,1989
[5] Nelson Mandela, lungo cammino verso la libertà, Feltrinelli, Milano, 2014, p.577
[6] Idem
[7]Pontecorvo C., Psicologia dell'educazione, Lisciani, Teramo, 1973.
[8]Pope A., McHale S., Craighead E., Migliorare l’autostima, Erickson, Trento, 1988.