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La magia e i suoi rapporti con la scienza

 

 

Quel particolare momento dello sviluppo della cultura e della coscienza occidentali che siamo soliti identificare come la “Rivoluzione scientifica”, caratterizzandola con l'uso della matematica, l'impiego della verifica sperimentale e il rapporto con la tecnologia viene di solito confinata al XVII secolo, come se appunto fosse stato un fenomeno sorto bruscamente, che abbia di colpo cambiato l'atteggiamento degli uomini nei confronti della natura. In realtà la volontà di controllare e dominare consapevolmente il mondo nasce e si diffonde in occidente almeno a partire dall'anno Mille, ma per diversi secoli si sviluppò attraverso una serie di pratiche che oggi consideriamo irrazionali, non scientifiche e prive di ogni valore, come l'alchimia, l'astrologia e la magia. Nel medioevo e nel rinascimento invece questi saperi erano considerati validi e capaci di modificare davvero il mondo che ci circonda, e chi li conosceva era stimato e apprezzato.Naturalmente non si è trattato di un processo brusco e immediato: al contrario, come tutti i cambiamenti culturali profondi e duraturi, ha avuto bisogno di molti secoli per dispiegare tutte le proprie possibilità.

Non si è trattato neppure di un processo rettilineo e senza ripensamenti: tutto quello che a noi sembra ovvio oggi è stato invece conquistato con fatica, tra errori e tentennamenti. Tutte le strade possibili vennero esplorate e questo spiega perché inizialmente questo sforzo di modificare il mondo assunse la forma della magia.



I tipi di magia

Come scrive un importante studioso italiano, Eugenio Garin, che si è occupano in modo particolare del Rinascimento:

La magia, sempre, è dominio di forze capaci di inserirsi attivamente entro la struttura ordinata e solidificata delle cose, modificandone le forme in guise nuove e non ordinarie. Mago è l'uomo che trasforma attivamente le vie usate della realtà, inserendovi processi inusitati e sovvertitori, che attestano il dominio dell'uomo su tutte le creature (da:  Eugenio Garin, Medioevo e Rinascimento, Laterza, pag 180)
 
Esistono diversi tipi di magia, che però si riducono a due:
  • la "magia bianca"
  • la "magia nera"

La prima a sua volta, secondo il famoso manuale di magia De occulta philosophia (La filosofia occulta) del celebre mago Agrippa di Nettesheim(Colonia 1486-Grenoble 1535), si divide in

  • magia naturale, che compie i suoi prodigi conoscendo le forze occulte che reggono il mondo
  • magia celeste, che controlla gli influssi degli astri
La magia nera invece deve controllare le forze demoniache.
 
Il processo con cui un uomo si può trasformare in mago viene chiamato da Agrippa "dignificazione". È un processo difficile, riservato a pochi, in cui si mescolano fede e desiderio di purificazione morale, conoscenza intellettuale e rinuncia alle passioni:
 

Ora diremo di quella cosa arcana, segreta e necessaria a chiunque voglia operare in quest'arte, che è il principio, il complemento della chiave di tutte le operazioni magiche: essa è la dignificazione dell'uomo ad una virtù e podestà tanto sublimi. Questa facoltà richiede dunque, nell'uomo, una mirabile dignificazione: solo l'intelletto che è in noi, infatti, la mente, vertice dell'anima, è capace di operare meraviglie; se essa, però, si immerge troppo nel commercio della carne, o si avvicina all'anima sensibile, non riesce a ottenere alcun dominio sulle sostanze divine: per questo molti perseguono invano quest'arte. Bisogna dunque che noi, che aspiriamo a tanta altezza, ci proponiamo specialmente due cose: innanzitutto di rinunciare agli affetti carnali, al senso caduco e alle passioni materiali. In secondo luogo, di trovare il modo e la via per trascendere al puro intelletto, connesso alle virtù degli dei; senza questi propositi, non potremo mai elevarci felicemente alla cognizione delle cose segrete e al potere di compiere operazioni ammirevoli. In ciò infatti consiste interamente la dignificazione. (da Agrippa, La filosofia occulta o la magia, libro III, cap. 3)

 
Questo famoso testo riassume alcune delle caratteristiche fondamentali e tipiche del sapere magico. Esso infatti
  • vuole suscitare stupore e meraviglia
  • si fonda su un corpus di verità segrete
  • implica uno sforzo di perfezionamento morale: chi non è "interiormente puro" non riesce a portare a buon fine i propri sforzi>
  • i testi che ne parlano sono volutamente oscuri: per esempio né in questo passo né altrove viene spiegato cosa deve fare concretamente chi vuol diventare mago.







 
 

L'astrologia

Prima di poter operare però occorre conoscere: ogni forma di sapere magico contiene un aspetto di conoscenza della natura, oppure è collegato in qualche modo a una "scienza". La magia è connessa strettamente all'astrologia, considerata nel Quattrocento e nel Cinquecento come un autentico sapere, e quest'ultima a sua volta è effettivamente apparentata in qualche modo all'astronomia come la intendiamo oggi, cioè come lo studio preciso e accurato  delle posizioni degli astri nel cielo e dei loro movimenti (prima dell'invenzione del cannocchiale non si poteva fare di più). In effetti, è evidente che se le pratiche magiche devono tra l'altro alterare e modificare gli influssi che gli astri producono sulla vita dell'uomo, è necessario in primo luogo con oscere questi influssi e di conseguenza studiare i moti delle stelle e dei pianeti, da cui gli influssi dipendono. L'astrologo, figura che spesso sconfina in quella del mago come in quella dell'astronomo, era colui che attraverso l'osservazione degli astri compilava le "effemeridi", cioè delle tavole in cui vengono registrate le posizioni giornaliere dei pianeti in cielo rispetto allo sfondo delle stelle fisse. Utilizzando queste tavole si costruivano poi gli oroscopi, che venivano accettati e studiati anche dagli intellettuali e dai politici: nel Cinquecento non c'era principe o sovrano che non avesse a corte il suo astrologo personale, che veniva regolarmente consultato.
È  evidente che nella misura in cui l'astrologia doveva conoscere con la massima precisione possibile la posizione dei pianeti per svolgere le sue previsioni, essa si avvicina all'astronomia fino a confondersi con essa, e si può sostenere che l'interesse per l'astrologia, moltiplicando le osservazioni astronomiche, abbia indirettamente favorito la nascita della moderna astronomia. Non è un caso perciò se due famosi astronomi come Ticho Brahe e Keplero si dedicarono alla compilazione di oroscopi.

 

Links

 

Astronomia ed arte: la sfera armillare Ricca pagina del blog Didatticarte
 Un esempio di oroscopo rinascimentale

 Si tratta dell'oroscopo del banchiere Chigi, dipinto da Peruzzi. Il link porta a una pagina del sito Stilearte.it L'articolo è a firma Enza Mangia

L'oroscopo di papa Giulio II

Si tratta dell'oroscopo del papa Giulio II al momento della sua elezione, dipinto da Raffaello. Il link porta a una pagina del sito Stilearte.it L'articolo è a firma Enza Mangia

 

 

 

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