Zavatta B., Il gioco del mondo e il mondo del gioco
"Questo ‘sognare sapendo di sognare’ è, in fondo, ciò che costituisce l’essenza stessa del gioco: esso è, per così dire, un continuare a giocare (con la massima serietà di cui si è capaci), pur sapendo che si tratta ‘solo’ di un gioco, che non c’è nulla oltre questo gioco che lo motivi o lo giustifichi. È questo assunto che permette all’uomo di fissare scopi e obiettivi nella propria vita, di continuare a creare valori, pur avendo coscienza del loro non essere necessitati da un fine esterno e trascendente rispetto ad essa. E, allo stesso modo, avendo coscienza del fatto che essi non sono né potranno mai essere definitivi, perché la volontà di potenza che la vita è porta l’uomo ad un continuo movimento di autotrascendimento. L’uomo, dunque, può proseguire la propria avventura della conoscenza anche dopo aver sottratto a questo suo ricercare il tendere ad una meta ultima e definitivamente acquisita. Ci sono, sì, delle conquiste conoscitive intermedie presso cui è possibile ‘sostare’, ma non luoghi dove stabilirsi, perché il cammino della conoscenza è quel movimento incessante, nomade, che crea il gioco. L’uomo della conoscenza nietzscheano è il viandante che sosta per brevi periodi presso dei giudizi, dei sentimenti, delle considerazioni a cui la sua ricerca è approdata (non fosse altro che per considerarli da diversi punti di vista, così da poterli approfondire) – che costituiscono dunque delle mete provvisorie – per poi fare di essi dei punti di partenza verso nuovi territori. Raggiungere una meta definitiva, infatti, significherebbe la fine del viaggio." |
Gori P., Il pragmatismo italiano di fronte e Nietzsche
"Il contesto culturale italiano che, all’inizio del Novecento, si appresto` arecepire l’opera di Nietzsche, rifletteva la reazione all’orizzonte positivistico ottocen-tesco consumatasi a livello europeo e che lasciava ampi spazi da colmare ed unterreno quantomai franoso sotto i piedi di un’umanita` disorientata. La crisi dei valoriconseguente alla perdita di fiducia nelle potenzialita` della ragione venne avvertita inmaniera differente nei diversi ambiti territoriali, non trovando in Italia la stessarisposta da parte del dibattito scientifico riscontrabile in altri paesi, dove per lo menosi tento` di reagire attraverso un’autocritica che ripensasse i presupposti metodologicied i fondamenti della scienza stessa. All’interno di un simile quadro, la sintassitagliente di Nietzsche, la sua spietata diagnosi del tipo di umanita` che popolaval’Europa e, non di meno, l’elevata qualita` artistica del poema cui piu`di ogni altracosa era legato il suo nome, fecero facile presa su molti intellettuali, impedendo a chinon dimostrasse il medesimo apprezzamento di trascurarne la portata." |
Roessner M, Nietsche e Pirandello: paralleli e differenze
"In Italia, i due lati della personalità di Nietzsche sono rappresentati da due scrittori antagonisti del primo Novecento: l'inventore del Superuomo, araldo di nuovi tempi trova il suo epigono in Gabriele d'Annunzio (che s'ispirö veramente alle opere nietzscheane); lo scettico radicale e sofferente perö si rispecchia in Pirandello (che molto probabilmente non lo aveva mai letto profondamente)" (pag 231) |
Welsch W, Nietzsche on Reason
"Nietzsche is thought of as someone who destroys reason. As such he has been attacked by authors ranging from Lukács through to Habermas. In the following I would like to introduce his attempt at a restoration of reason. To be sure, Nietzsche declared that "human reason" is "not all that reasonable" and that "not only the reason of millennia", but "their madness too" breaks out in us (Zarathustra, 189). But Nietzsche also suggested a novel view of reason, which he called his "restored reason" ("The Four Great Errors", § 2, Twilight, 58).(4) In the following I would like to set out this perspective on reason. To me it seems worth thinking about (even though, of course, it is only one possible perspective on reason and, in the first place, that of Nietzsche). In three prepatory steps I will provide a short reconstruction of Nietzsche's theses on reason. First of all I will set out Nietzsches pragmatic reinterpretation of reason, secondly the relationship of reason to different types of life and then, thirdly, the relation between reason and passion. Following this, in a fourth step, I will move on to Nietzsche's "restored reason". . |