Giocando d’anticipo su vestiti e cellulari a scuola
Filosofia , Scuola / 3 Settembre 2023

[la foto è di Tirza van Dijk via Unsplash] Gli argomenti che suscitano la reazione più veemente degli studenti a scuola sono i divieti sui vestiti e i telefonini. Non è un caso. Gli uni e gli altri sono espressione della tecnologia così come la intende McLuhan, ossia una estensione della corporeità.  Lo sono evidentemente i telefonini, che sono un concentrato di conoscenze tecniche e scientifiche di ultima generazione, ma lo sono anche i vestiti, che sono pur sempre prodotti artificiali che vengono realizzati utilizzando macchine talmente poco sofisticare rispetto ai prodigi dei chip integrati che non ci fanno più l’effetto di macchine.  In ogni caso, ciò che accomuna queste due categorie di oggetti è il fatto di essere una superfetazione, ossia una espansione artificiale, del corpo: i vestiti sono, dal punto di vista strettamente funzionale, una “pelle artificiale” che i Sapiens Sapiens possono mettere e togliere a seconda delle necessità e del piacere. Le scarpe per esempio (perfino nelle loro forme più semplici, anche come semplici sandali rudimentali, perfino quelli ricavati dai pneumatici) sono una espansione della pianta dei piedi che moltiplica la possibilità di camminare su terreni difficili senza farci male, ossia letteralmente sono una “pianta del piede”…