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La città di Madrid

INDICE DELL'ARTICOLO
Madrid prima di Madrid
Lo sviluppo con Filippo II e gli Asburgo
La Madrid dei Borboni




La capitale della Spagna è un esempio classico di «città di volontà», ossia sviluppatesi non per effetto delle forze economiche o sociali ma per decisione autonoma di un principe. In questo caso la città venne scelta nel 1561 dal re Filippo II d’Asburgo, figlio di Carlo V, come capitale del regno di Spagna, per superare le contrapposizioni esistenti tra le precedenti capitali (Toledo, Siviglia, Barcellona e Saragozza) in un simbolo di superiore unità.


Madrid prima di Madrid      sort1

Filippo II era ritornato in Spagna nel 1559, poco dopo la firma della pace di Cateau Cambresis, e si trovò di fronte a un paese indebolito e impoverito dalla lunga guerra con la Francia, in cui i processi decisionali erano lunghi e contorti. La sua scelta fu guidata da criteri quasi «geometrici», nel senso che il sito di Madrid corrisponde approssimativamente al centro geografico della penisola iberica. Le considerazioni simboliche e i vantaggi nella velocità della comunicazioni ebbero la meglio sugli svantaggi legati al clima continentale (si passa dagli oltre 35° in estate ai 6° d’inverno, con puntate fino a –18°) e alla scarsità d’acqua. Sul posto esisteva una fortezza araba sorta prima del Mille sopra un’ansa del fiume Manzanares, chiamata Magerit, che nel corso del medioevo passò sotto il controllo cristiano ampliandosi e trasformandosi in una piccola città (contava 5.000 abitanti alla fine del Quattrocento) la cui economia ruotava attorno al mercato agricolo locale e che aveva diritto di avere un rappresentante a corte. La città partecipò nel 1520 a una rivolta delle città castigliane contro Carlo V ma dopo la sconfitta dell’insurrezione fu trattata con magnanimità dal sovrano. Nel 1526 ospitò il re francese Francesco I preso prigioniero da Carlo V l’anno prima nella battaglia di Pavia, e fece da sfondo alla firma del trattato di pace tra i due monarchi. 

La strada principale (chiamata ancora oggi "Calle Mayor") in questo periodo correva tra la cattedrale fino alla piazza della Puerta del Sol. La fortezza dell'Alcazar era esclusa da questa linea urbanistica principale.

Nel 1526 la città ospitò il re francese Francesco I preso prigioniero da Carlo V l’anno prima nella battaglia di Pavia, e fece da sfondo alla firma del trattato di pace tra i due monarchi. 




Madrid nel 1562

Questa raffigurazione di Madrid fu realizzata nel 1562 dall'artista fiammingo Anton van der Wyngaerde, o Antoon van den Wijngaerde. La città è vista da sud; il fiume che scorre in primo piano è il Manzanarre. Sulla collina, a sinistra, si vede il castello erede dell'alcazar arabo che fu il primo nucleo della città (fonte Wikipedia)


Lo sviluppo con Filippo II e gli Asburgo  sort0 sort1

Intorno alla metà del Cinquecento la popolazione di Madrid arrivava a circa 20-30.000 abitanti, ma dopo che il figlio di Carlo V la scelse come propria capitale sistemando la corte nella vecchia fortezza araba (alcazar), la città conobbe la crescita urbanistica velocissima, tanto da raggiungere i 100.000 abitanti già alla fine del Cinquecento. Questa crescita non avvenne senza pesanti ripercussioni sulla vita cittadina. In Spagna infatti esisteva la cosiddetta «regalia de aposento», ossia l’obbligo di cedere metà della propria abitazione per alloggiare i funzionari regi. Siccome nel medioevo e nella prima età moderna la corte era itinerante e si spostava da una capitale all’altra, il gravame per la popolazione era sopportabile. Quando la capitale venne fissata definitivamente a Madrid, invece, l’onere di ospitare i funzionari ricadde esclusivamente sui madrileni. La prima ondata urbanistica si concentrò nell’attuale zona occidentale della città, quella più antica che circondava il vecchio castello arabo, con la costruzione dei palazzi necessari a ospitare l’amministrazione del regno, le chiese e i monasteri (questi ultimi circa una sessantina, tra cui il Monasterio de las Descalzas Reales fondato dalla sorella del re per le monache provenienti dalle famiglie nobili).

Siccome il territorio agricolo circostante la città non era particolarmente fertile, non permetteva la nascita di grandi ricchezze basate sull'agricoltura: e dato che non esistevano grandi possibilità di arricchirsi attraverso il commercio, le famiglie più importanti della città erano obbligate a gravitare attorno alla corte per cercare di salire in grado sociale. Di conseguenza non potevano erssere costruiti grandi palazzi nobiliari che potessero in qualche modo competere con le residenze del re. 


Filippo II si concentrò nell’edificazione dell’imponente monastero dell’Escorial, realizzato ai piedi della Sierra de Guadarrama (a pochi chilometri a nordovest di Madrid) tra il 1563 e il 1583. Il monastero fu concepito come luogo di meditazione per i sovrani, nonché come loro mausoleo (vi sono seppelliti quasi tutti i regnanti spagnoli), e perciò gli architetti Juan Bautista de Toledo e Juan de Herrera inventarono il cosiddetto stile «desornamentado», ossia disadorno. Filippo II, pur senza rinchiudersi tra le mura del convento come vuole una leggenda storica, vi passò molto tempo governando da qui il suo vasto regno.


Nel 1617 venne iniziata per ordine di Filippo III la costruzione di una della piazze più celebri non solo di Spagna ma di tutta Europa, la Plaza Mayor, in una zona relativamente povera della città. L’architetto, Juan Gomez de la Mora, realizzò un vasto spazio rettangolare completamente libero contornato da edifici di stile tipicamente castigliano, con portici continui e molti balconi. La piazza, seguendo il modello diffuso nelle città castigliane, era concepita per fungere da scenario per eventi ufficiali, dalle corride alle beatificazioni (come quella del patrono della città, sant’Isidoro, nel 1621) alle esecuzioni: la grande statua equestre dedicata a Filippo III, infatti, opera dello scultore fiammingo Jean de Boulogne, italianizzato in Giambologna, fu sistemata nel centro della piazza solo nel 1848. Questa piazza è il primo esempio europeo di una piazza monumentale così completa (altre piazze monumentali, come quella dell'Annunziata a Firenze o del Campidoglio a Roma sono aperte su un lato).

In realtà Plaza Mayor è essenzialmente una piazza del mercato (non a caso il suo edificio principale è la Panaderia) che ciclicamente viene utilizzata per spettacoli o episodi di vita civile. 

La calle Mayor venne proseguita al di la della Puerta del Sol in una strada monumentale, la calle di Alcalà, lungo la quale si disponevano i palazzi più importanti. 

Verso il 1630 la calle di Alcalà ebbe il suo completamento nella immensa villa reale del Buen Ritiro, costruita fuori dalla città e circondata da un immenso giardino all'italiana. La villa venne distrutta durante l'occupazione francese ai primi dell'Ottocento, mentre è rimasto il parco del Buen Ritiro

La nobiltà spagnola imparò a percorrere in carrozza i lunghi viali (detti "paseo") per le passeggiate serali: le carrozze erano così numerose che dovevano incolonnarsi come oggi fanno le automobili in città. 





La Madrid dei Borboni   sort0

Lo sviluppo della città conobbe un’altra importante crescita nel Settecento con la casata dei Borboni. In particolare Filippo V nel 1734 ordinò di ricostruire una fortezza reale che si trovava nella zona vecchia della città trasformandola in un grande Palazzo Reale costruito sul modello di Versailles (i Borboni erano di origine francese). Lo sviluppo urbanistico in questo periodo fu molto condizionato dal sito della città, che come abbiamo detto era sorta su un’ansa del fiume Manzanares: le uniche direttrici possibili erano verso nord e soprattutto verso est, dove vennero realizzati grandi viali (i «paseo») e costruiti molti palazzi nell’area nota come il «prado» (prato). 

 




Vista di Madrid

La pradera di San Isidro, di Francisco Goya(1788). Il punto di vista è abbastanza vicino a quello della veduta di van der Wyngaerde, sebbene risulti spostato più a est, e questo permette interessanti confronti. La città in circa due secoli non si è ampliata di molto; a sinistra, l'alcazar è stato sotituito dal Palacio Real dei Borboni

 

 

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Vista d'insieme della facciata del Palazzo Real di Madrid. Per avere una foto a 360° della piazza dalle stessa prospettiva clicca qui.

 

 



Vedi anche

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