Ho sottoposto a ChatGTP una domanda volutamente sbagliata: Approfondisci il concetto della educazione passiva in Rousseau, secondo la quale lo studente deve ripetere perfettamente i contenuti presentati dal docente. Esso ha risposto così Rousseau criticava l’educazione passiva in cui gli studenti sono semplicemente destinati a ripetere perfettamente ciò che viene presentato loro dal docente, senza alcuna opportunità di comprensione o di riflessione critica. Questo tipo di educazione, secondo Rousseau, produce individui conformisti che sono privi di pensiero indipendente e che non sono in grado di rispondere in modo creativo ai problemi della vita. Invece, Rousseau sosteneva che l’educazione dovrebbe essere attiva e basata sull’esperienza, in modo che gli studenti possano comprendere e rielaborare ciò che apprendono, piuttosto che semplicemente ripeterlo. Egli credeva che questo tipo di educazione fosse più efficace per lo sviluppo della mente e della personalità degli studenti, poiché incoraggiava la loro capacità di pensare criticamente e di rispondere in modo creativo ai problemi che incontrano. Le risposte di ChatGTP sono sempre generiche: lasciato a se stesso, non va molto piùin là rispetto a una risposta di Wikipedia. Quando ho insistito Volevo che tu indicassi i passi esatti e possibilmente le pagine in cui rousseau…
Penso che negli anni a venire ci additeremo l’un l’altro il novembre del 2022 come il momento in cui è successo qualcosa, qualcosa di importante. OpenAI, una società creata nel lontano 1999, ha rilasciato ChatGPT, un esempio molto evoluto di chatbot in grado di simulare la risposta di un umano. Sicuramente non è il primo esempio di software di questo genere ma questo dovrebbe essere il primo messo a disposizione del grande pubblico gratuitamente. Adesso è possibile “scrivere” testi anche abbastanza complessi semplicemente indicando un tema generico attraverso il “prompt”, la riga di comando che prende il nome dalle vecchie stringhe di testo che si usavano per comandare i primi computer. Se volete provare, andate qui. I risultati sono notevoli (vedi per esempio questo articolo del Guardian). Sicuramente molti colleghi docenti si stracceranno le vesti e indicheranno questo software come “IL” male, perché è evidente che uno studente non particolarmente brillante potrà ricorrere ad esso (o a macchine simili) per produrre testi “senza fare fatica” e quindi barando. Di conseguenza c’è da aspettarsi una recrudescenza delle polemiche sull’uso delle ICT nella scuola, e una ondata di richieste di bannarle una volta per tutte dalle aule. Indubbiamente il rischio c’è, anche…