Valle dell'Oetzl.
Ma quelli del Corriere della Sera si sono bevuti il cervello?
Contemporaneità , Politica , Scuola / 11 Marzo 2023

L’inserto ViviMilano del Corriere della Sera dell’8 marzo non poteva non essere dedicato alle donne, naturalmente. E qualche furbone in redazione cosa decide di fare? Un bell’articolo su “Donne (e idee) speciali” dove senza pensarci troppo vengono riproposti i più banali stereotipi possibili sulle attività che le donne possono praticare in modo “speciale”: c’è quella che si dedica a far giocare i bambini, quella che fa la pasticceria vegana, quella che si dedica alle feste di nozze, quell’altra che crea pupazzi all’uncinetto, un’altra che ha smesso di fare l’insegnante per inventarsi il lavoro di portare a casa tua la colazione insieme ai vasetti di fiori… Sia ben chiaro: sono tutte attività belle, curiose, stimolanti e appaganti in sè. Ma dove sono gli ingegneri, le informatiche, i chimici, le urbaniste, le analiste, le ricercatrici scientifiche, gli architetti… al limite anche gli avvocati? Non ci sono, nella lista del Corriere della Sera. Niente, proprio non ci arrivano. Le donne per fare qualcosa di interessante devono tornare alle attività di cura e reinventarsele. E’ vero: siamo messi proprio male (ancora) se anche il Corriere (gestione Cairo) ha questa idea delle donne.

L’ambiguo malanno
Recensioni / 13 Maggio 2018

L’ambiguo malanno è la donna, nelle parole di Euripide riprese da Eva Cantarella per il suo libro sulla condizione femminile nel mondo greco e romano.     Due parole per raccogliere tutto il pregiudizio, tutto il malanimo, tutto il disprezzo degli uomini per l’altra metà del cielo; due parole per un titolo perfetto, che mi affascinava da tempo fin quando non ho ceduto e non ho comprato il libro, in versione ebook (quello cartaceo a quanto pare non è disponibile; e poi ho capito il perché). Inoltre ho pensato, un po’ ingenuamente, che il sangue non è acqua e che un po’ della genialità del padre, Raffaele, grande studioso della letteratura greca, potesse comunque essere passato nella figlia, Eva, docente in qualche università. Infine, comprando il libro on line, non ho avuto modo di leggere in anticipo la prefazione, nella quale la dolce Eva ammette che si tratta di un testo scritto negli anni Ottanta del secolo scorso; anzi, che non ha ritenuto necessario modificarlo in nulla. Forse, se avessi letto queste parole, ammetto che non avrei comprato il libro, nemmeno nella versione ebook. Perché in effetti il libro vero e proprio è una grandissima delusione. È un compitino modesto,…