In Inghilterra c’è una vecchietta di 93 anni molto famosa. Ormai fa quasi solo la nonna, ma compare spesso in televisione. Viene spesso presa in giro, anche da noi in Italia, perché quando si trova ad affrontare una crisi (e col lavoro che fa ne deve affrontare spesso, sia in famiglia sia fuori) le capita di ricordare che lei ha affrontato le bombe naziste insieme a suo padre durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, e che quindi quello che capita ora non la impressiona per niente. Tutti la prendono un po’ in giro per questa fissazione un po’ senile, eppure questa nonnina, simile a tante altre e solo per un caso biografico così esposta mediaticamente, ci ricorda una cosa semplice: il valore della memoria e della storia. Abbiamo già incontrato situazioni difficili, anche molto difficili, e ne siamo usciti: ne usciremo anche questa volta. Certo, fa effetto leggere sul Corriere di Oggi, 19 marzo 2020, che le aziende tessili di moda stanno riconvertendo parte dei loro impianti per produrre mascherine filtranti, come succede in tempo di guerra. E’ successo altre volte ed è sempre stato un passaggio chiave: significa che le risorse di un paese cominciano a essere organizzate…
Tempo fa sono andato a visitare il Parco rupestre della Val Canonica a Nacquane nel comune di Capodiponte, anzi a rivisitarlo, dato che c’ero già stato venticinque anni fa. La visita in sé è stata normale, poco entusiasmante, anzi quasi deludente: ricordavo le lunghe pietre lisce, affioranti dal terreno come i dorsi di animali preistorici, scavate in forme insolite dalla pressione di ghiacciai scomparsi da millenni, ma mi ero dimenticato quanto fossero piccole, e poco visibili, e quasi evanescenti le figure scolpite dai sacerdoti camuni, tanto che basta l’ombra di un albero o di una nuvola per farteli quasi sparire sotto gli occhi. Le guide del posto, mentre noi camminavamo nel bosco di alberi giovani e verdi, erano efficienti e scolastiche, ripetendo con precisione raggiunta tramite l’esercizio innumerevoli cose a loro volta lette e rilette sui libri. Sono sceso dalla collina, lo confesso, se non proprio demoralizzato certo non entusiasta, al punto che al book-center doverosamente apprestato all’uscita ho comprato la mia bella guida quasi più per non sentirmi in colpa che altro. Ricordavo però, dalla mia precedente visita, che qualcuno vendeva calchi in gesso delle incisioni rupestri. Ho chiesto e ricevuto indicazioni: davanti alla chiesa, una vetrina, ma tanto…
Il nocciolo della questione era già noto a Platone: il brutto dell’ignoranza è che l’ignorante non sa di esserlo. Ma tutto il resto è una interessante applicazione alla società di oggi L’unica correzione che va fatta è che la “terza legge” è in realtà una definizione.
Non ci avevo mai pensato, ma la morte di un albero è tavvero terribile. Quando la sega del boscaiolo comincia a lavorare sembra che tracci una vera ferita nel corpo del vivente che è l’albero: solo che non esce sangue, e non provoca urla e gemiti, e perciò non sembra una ferita. Ma il taglio che si vede al minuto 2″02′ è proprio una ferita, precisa e nitida come potrebbe esserlo quello da di un coltello che taglia la iugulare di un bovino. Da quel momento tutto è ineluttabile. L’albero avrà forse cent’anni (e se non li ha ci manca poco), esisteva ben prima che fosse nato l’uomo che adesso si affanna attorno a lui (l’operazione dura in tutto circa 13 minuti). Eppura l’albero non può fare nulla per difendersi: e alla fine cade giù con gran fracasso.
Queste due immagini letteralmente “fotografano” il consumo di territorio nel corso di dieci anni. L’immagine di sinistra è stata scattata dal satellite nel luglio 2005; quella di destra nel settembre del 2015. A parte gli effetti dovute alle ombre e alla diversa intensità dei colori, si riconoscono facilmente, con un po’ di pazienza, i cambiamenti che il territorio del comune ha subit.
Qui sotto recupero la famosa lettera aperta del presidente della Confindustria di Cuneo Mauro Gola del gennaio 2018 alle femiglie della Provincia di Cuneo che dovevano iscrivere i figli alle scuole superiori. Cari genitori, tanti di voi, si trovano in questi giorni ad affrontare una difficile decisione: la scelta della scuola superiore per il proprio figlio. Una scelta dalla quale dipenderà gran parte del suo futuro lavorativo, ma che spesso viene fatta dando più importanza ad aspetti emotivi e ideali, piuttosto che all’esame obiettivo della realtà. Quella realtà, tuttavia, che si imporrà in tutta la sua crudezza negli anni in cui il vostro ragazzo cercherà lavoro ed incontrerà le difficoltà che purtroppo toccano i giovani che vogliono inserirsi nel mondo produttivo. Ed ecco il consiglio che gli industriali cuneesi vogliono darvi. Riteniamo che la cosa più giusta da fare sia capire quali sono le figure che le nostre aziende hanno intenzione di assumere nei prossimi anni e intraprendere un percorso di studi che sbocchi in quel tipo di professionalità. Un atteggiamento che potrete definire squisitamente razionale, ma che sicuramente denota RESPONSABILITA’, sia nei confronti dei nostri figli, che del benessere sociale e del nostro territorio. Nel 2017 le aziende…
Alcune osservazioni leggendo Liker, Toyota Way, Hoepli. Cosa vuol dire “Non sprecare le risorse” nel campo dello studio? Beh, per esempio significa non sprecare il tempo; ci sono modi per fare le cose «giuste» in un tempo minore, a partire banalmente dalla digitazione sulla tastiera. Se non sai scrivere in fretta o almeno a una velocità adeguata (diciamo a una velocità tale da riuscire a seguire il flusso del pensiero di un insengnante che ti sta parlando, senza guardare continuamente la tastiera), ecco, chiaramente non puoi apprezzare il vantaggio di usare questa tecnologia. Questo significa che per prima cosa devi investire tempo in questa abilità, senza la quale non possono esserci i passaggi successivi. Procedure chiare e semplici: per esempio nella memorizzazione delle informazioni. Per tanti studenti questo è IL problema: «non riesco a ricordarmi le date», «non riesco a ricordare questo e quello». Ovviamente è un problema, ma è un problema di livello bassissimo. È sufficiente un po’ di mnemotecnica per risolverlo: se si vuole risolverlo, naturalmente. Se invece una persona pensa sempre a qualcosa d’altro e ritiene che sta sprecando tempo (cioè lasua esistenza, cioè la cosa più preziosa in assoluto, per lui), allora non lavorerà mai in…
Cari colleghi impegnati nella trasformazione, io ho la sensazione che il “Movimento” (chiamo così tutto lo “stream” di esperienze più o meno tumultuose di questi ultimi vent’anni nel campo della innovazione didattica applicata al digitale) abbia trasmesso al resto dei colleghi una impessione forrtemente negativa: puntando costantemente sulla necessità di “innovare” abbiamo fatto passare forse l’impressione che gli “altri” non insegnassero bene; e questi “altri” (che nella stragrande maggioranza dei casi sono ottimi professionisti, con vasta esperienza e capaci di insegnare molto bene) si sono sentiti più o meno inconsiamente offesi e i sono tramutati nel mro di gomma che conosciamo bene. Forse avremmo dovuto inviare un messaggio diverso: suggerire cioè che l’informatica permette di fare tutto che loro già fanno, ma di farlo meglio. Insistere cioè non sul lato di rottura, ma su quello della continuità. Il cambiamento sarebbe venuto fuori comunque, nel tempo; ma forse con meno acrimonia. Che ne pensate?
Io sostengo una ipotesi di lavoro che va controllata ma che mi pare utile per non finire nelle geremiadi senza via d’uscita. Vale, è vero, solo per l’architettura “normale”, ossia le case in cui tutti noi viviamo. L’ipotesi è questa: le nostre città sono diventate più brutte quando sono stati approvati i regolamenti edilizi che hanno ridotto l’altezza dei plafoni a 2,70 metri, essenzialmente per motivi economici. In questo modo le facciate delle case hanno perso la loro tradizionale armonia, che nasceva dalla possibilità di avere certi particolari rapporti tra altezza e larghezza delle finestre e certi particolari rapporti tra le file delle finestre (tra di loro e con il resto della facciata). Siccome la larghezza delle finestre non può cambiare (o cambia di poco) perché è legata alla dimesnioe fisica dei corpi che le devono gestire, la riduzione dei plafoni a 2.70 ha agito solo su una dimensione delle finestre stesse, l’altezza, nonché sulla distanza tra le file stesse di finestre. Le finestre quindi sono diventate più tozze e più brutte, e così pure le facciate. Il resto è venuto di conseguenza (fate un esperimento: attraversate diametralmente Milano, anche usando street view se non siete delle nostre parti, e…
Però è importante che lo dica Google: magari così qualcuno ci crederà di più. E qualcuno forse comincerà a ricredersi sulla scuola italiana, e comincerà a capire perché tutte le mie studentesse che hanno passato l’anno di quarta all’estrero hanno preso senza eccezioni il massimo dei voti in tutte le materie (con un’unica eccezione, giustificata dal fatto che è andata a passare il suo anno all’estero in Ungheria ed è stata penalizzata al massimo grado dalla lingua). I problemi arrivano all’università (dove servono massicci investimenti, soprattutto per i laboratori), non alle scuole superiori! https://blogs.transparent.com/language-news/2018/01/01/sorry-stem-google-just-made-the-case-for-more-foreign-language-education/ Sorry STEM, Google just made the case for more foreign language educationPosted by Transparent Language on Jan 1, 2018 in education, Language Learning, Language News Science, technology, engineering, and math are not the only (or even the most) valuable 21st century skills. Even Google says so. In the last decade, American education has been increasingly concerned with promoting STEM subjects. Between 2000 and 2010, the number of students enrolled in STEM degree programs increased 36%. Then-President Obama asked Congress for a $4 billion investment in computer science in K-12 schools. States like Michigan now allow high school students to fulfill foreign language credit requirements by learning to code. Government officials in North Carolina and Kentucky have proposed defunding non-technical majors in state universities,…