Valle dell'Oetzl.
Cosa è la “forma” libro
Filosofia / 27 Maggio 2023

In questo dettaglio del meraviglioso quadro che Cezanne realizzò nel 1895 per Gustave Geffroy si vede una libreria del tutto simile a quella che potrebbe esserci in qualsiasi casa di oggi I libri sono assolutamente indistinguibili da quelli di oggi: hanno dimensioni contenute e coste colorate, risultano leggermente inclinati all’interno degli scaffali perché una biblioteca viva cresce col tempo e non riempie da subito tutti gli spazi disponibili La prima, banalissima, considerazione è che se questa libreria è indistinguibile da quelle del XXI secolo significa che non solo l’oggetto libro è rimasto identico da oltre 130 anni (in realtà la sua forma è stabile da circa cinquecento anni, e se consideriamo la forma-pagina risaliamo tranquillamente al XIII secolo) ma anche che il nostro rapporto con questi oggetti è rimassto invariato. Naturalmente questa è una libreria borghese, che con la sua sola presenza qualifica il livello sociale del suo proprietario. Essa è, letteralmente, la “memoria espansa” di Geffroy (non è un caso che i settori degli hard disk dove vengono raccolti i file vengono chiamati “library”). L’amico di Cezanne poteva voltarsi e scorrendo i titoli recuperare un testo da quale poi estrarre l’informazione che gli serviva in quel momento.

Una lancinante descrizione dell’esperienza del bello
Filosofia / 26 Maggio 2023

“Nel parlare di una bella ragazza, di un bel paesaggio, di un bel dipinto, ho certo delle cose molto diverse in mente. Ciò che è comune a tutte, «la bellezza», non è né una entità misteriosa, né un mondo misterioso. Al contrario, nulla forse è sperimentato in modo più diretto e chiaro della presenza della «bellezza» in vari oggetti belli. Il fidanzato ed il filosofo, l’artista e l’imbalsamatore possono «definirla» in modi molto differenti, ma tutti definiscono la stessa condizione o stato specifici – una o più qualità che mettono il bello in contrasto con altri oggetti. In questa sua indeterminatezza e immediatezza, la bellezza è sperimentata nel bello, ossia è vista, udita, annusata, toccata, sentita, compresa. Essa è esperita quasi come un trauma, a causa forse del suo carattere di contrasto, che spezza il circolo dell’esperienza quotidiana ed apre (per un breve momento) un’altra realtà (di cui la paura può essere un elemento integrale). Questa descrizione ha precisamente quel carattere metafisico che l’analisi positivista desidera eliminare mediante traduzione, ma la traduzione elimina ciò che era da definire. Ci sono varie definizioni «tecniche» della bellezza in estetica, più o meno soddisfacenti, ma sembra essercene soltanto una che serba il contenuto…

Il femminismo di bell hooks
Filosofia / 12 Maggio 2023

Scheda di lettura Il femminismo è per tutti di bell hooks I numeri tra parentesi indicano le pagine della edizione italiana Il libro raccoglie il pensiero della filosofa femminista americana bell hooks (è lo peudonimo di Gloria Jean Watkins e va critto in minuscolo). Lo svolgimento muove approssimativamente dal centro individuale (la coscienza della singola donna) verso l’orizzonte della totalità (una totalità quasi metafisica, alla fine). Il primo punto quindi è l’insistenza sul tema della autocoscienza, intesa come un ripensamento continuo del proprio sé, anche nella relazione con le altre donne (relazione che viene indicata col termine «sorellanza»). Il secondo punto riguarda i «diritti riproduttivi», una espressione veramente brutta che però serve alla hooks per evitare di incagliare tutto il discorso esclusivamente sul tema dell’aborto. Il terzo livello, decisamente più «sociale», riguarda l’intreccio (che la hooks ritiene decisivo) tra lotta per i diritti delle donne, lotta di classe e lotta al razzismo. Tutte queste lotte sono solo frazioni di quello che è il vero obiettivo del femminismo, ossia i rapporti di potere e di dominio tra gli uomini, che impediscono il libero esprimersi della persona e quindi sono sempre causa di infelicità. Da questo punto la hooks si spinge a…

Le ricerca del giusto mezzo
Contemporaneità , Filosofia , Scuola / 24 Aprile 2023

Uno dei contributi più interessanti apparsi negli ultimi tempi nel panorama della didattica è il libro di Susanna Sancassani et alii La ricerca del giusto mezzo. Strategie di equilibro tra aula e digitale, pubblicato da Pearson colpevolmente solo in formato cartaceo. Prima di tutto, si tratta di un lavoro concentrato finalmente sulla didattica universitaria, estendibile (con qualche distinguo) a quella delle scuole superiori: non è uno di quei libri che promettono mari e monti e poi si scopre che parlano solo dei “bambini”, ossia studiano solo la didattica nella scuola primaria. La nozione centrale è quella di “Rete di apprendimento”, già presentata i Progettare l’innovazione didattica, sempre della Sancassani e sempre di Pearson, apparso nel 2019: l’idea chiave è riconoscere che il processo di apprendimento avviene quando gli attori dell’apprendimento si scambiano informazioni attraverso i canali che collegano gli attori stessi (Sancassani: 2023, 14). Il concetto di Rete di apprendimento si è sviluppato nella idea di Smart Learning Design 25 (SLD25) del nuovo libro: in mezzo, l’esperienza traumatica del Covid e della DaD. In effetti si percepisce fortissimo lo “stare nel tempo presente” degli autori, che fanno costantemente riferimento alle esperienze didattiche indotte dal lockdown come a un “acceleratore” di…

Un articolo importante del Corriere su ChatGPT
Contemporaneità , Filosofia , Riflessioni , Scuola / 24 Aprile 2023

Sul Corriere della Sera del 21 aprile 2023 è apparso un importante articolo a firma Mauro Magatti sulle conseguenze culturali della cosiddetta intelligenza artificiale. Riportiamo prima l’articolo, poi la visualizzazione di una sua possibile analisi. IL PENSIERO, LA TECNOLOGIA E IL RUOLO DELLA POLITICA Corriere della Sera 21 apr 2023 Mauro Magatti Per rendere l’ambiente digitale amico della libertà e della democrazia bisogna investire sull’intelligenza umana e mantenere viva la relazione tra intelletto e spirito L’eredità inaspettata del Covid è una accelerazione tecnologica che ci sospinge sulla soglia di una nuova fase destinata a cambiare in profondità le nostre vite personali e collettive. Da un lato, l’arrivo di ChatGpt. Sbarcato sul mercato in anticipo di qualche anno rispetto alle aspettative, questo nuovo strumento di elaborazione avanzata del linguaggio naturale utilizza in modo potente e versatile algoritmi di apprendimento automatico (machine learning) in grado non solo di generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso, ma anche di interpretare immagini e sviluppare autonomamente nuove forme di ragionamento. Un salto di livello lungo la strada iniziata nella seconda metà del XX secolo, che attribuisce un ruolo sempre più centrale all’elaborazione algoritmica nei processi conoscitivi e decisionali alla base della nostra…

Sull’idea di Floridi dei LdA
Filosofia / 16 Aprile 2023

I Livelli di Astrazione sono una nozione che si trova in Floridi, per esempio in Pensare l’infosfera (per esempio nel capitolo 2 a pag 55). se ho capito bene, consiste nel riconoscere che non posso porre domande “assolute” sulla realtà ma sempre “da un certo punto di vista”: per esempio, non posso chiedermi qual è “il significato” in generale del barattolo che ho davanti a me. Devo chiedermi prima di tutto da quale punto di vista mi sto ponendo (ovvero, a quale Livello di Astrazione – per usare la terminologia di Floridi – mi sto ponendo): sto chiedendo il significato del barattolo dal punto di vista del suo uso? è una zuccheriera. Sto chiedendo qual è il suo valore economico? Quattro o cinque euro. Sto chiedendo se può essere un ready-made alla Marcel Duchamp? Allora lo considero come un’opera d’arte, ovvero (interpreto io) come una manifestazione pura dell’essere. Floridi sembra escludere che si possa andare avanti, tranne in un punto (Floridi, Pensare l’infosfera, pag 116) in cui dice: è spesso più semplice iniziare con una dicotomia booleana, ma è altrettanto essenziale trattare tale dicotomia come qualcosa che offre, come in geometria, i due punti conosciuti alle estremità di una distinzione,…

Niente di nuovo sotto il sole
Filosofia , Scuola / 6 Aprile 2023

Sono abbastanza convinto che nel campo dell’educazione non ci sia niente di realmente nuovo sotto il sole. Per un verso ogni generazione è diversa dalla precedente, ma per un altro è identica. È impossibile credere davvero che oggi, nel 2023, si possa “inventare” (anche nel senso etimologico di “trovare”) qualcosa di realmente “nuovo” in questo campo. D’altra parte se nel passato tutti avessero sbagliato il modo di insegnare ai loro studenti, come sarebbe possibile che l’umanità nel suo complesso sia arrivata fin dove è arrivata (nei suoi lati migliori, è ovvio)? Perciò lo scontro che si rinnova ogni volta tra “conservatori” e “innovatori” non solo è deleterio ma è anche fondamentalmente sbagliato. Basta guardare con un po’ di atttenzione nel passato e si scoprirà che si sono sempre sapute le cose che oggi talvolta si spacciano come grandi “novità” didattiche (fatta la tara sulla tecnologia, naturalmente). Devo a Marco Magni di aver richiamato la mia attenzione sul Saggio XXVI del primo volume degli Essais di Montaigne, che tratta appunto della “Educazione dei fanciulli”. Montaigne scrive tra il 1580 e il 1588 (le lettere maiuscole A, B e C tra parentesi quadre che trovate nella citazione qui sotto si riferiscono appunto…

Iliade. Il poema della forza, di Simone Weil
Filosofia , Scuola / 15 Febbraio 2023

La nozione di «forza» «Il vero eroe, il vero soggetto, il vero centro dell’Iliade è la forza… la forza è ciò che trasforma ogni essere vivente che le sia sottomesso in una cosa. Quando essa è esercitata fino in fondo, trasforma nel senso più letterale del termine un uomo in una cosa, rendendolo un cadavere».1 Così inizia il breve testo di Simone Weil (un trentina di pagine circa) sull’Iliade. L’essenza del fenomeno della forza è indicata nella sua capacità di «trasformare ogni essere vivente in una cosa», ossia nel contrario di un essere vivente. La forza (ma io direi piuttosto «il potere») ha la capacità di far cambiare di stato al vivente. Nella sua forma più violenta, la forza semplicemente uccide: un cadavere non è solo un corpo vivo che non si muove più, è una «cosa» dove prima esisteva un «essere vivente». La vita è l’opposto della morte, e la morte, per un essere vivente, è essere portato al livello di una «cosa». Una «cosa» in senso proprio viene mossa, cade, è spostata da altre cose o da altre forze, ma non è viva: non può morire. Solo un vivente può decadere da questo stato o essere fatto decadere…

Uno squarcio sul futuro?
Contemporaneità , Filosofia / 7 Febbraio 2023

La notizia è arrivata oggi sui giornali: i fan di Bruce Sprensteen si stanno ribellando. Il grande cantante a quanto pare ha ceduto allo star system (o forse, più prosaicamente, al richiamo non della foresta ma dei soldi) e ha candidamente ammesso: “A 73 anni voglio fare come i miei colleghi musicisti” e cioè guadagnare un fiume di dollari. Così per il suo prossimo tour (che parte negli Stati Uniti ma arriverà anche in Italia) ha accettato che il prezzo dei biglietti venisse stabilito da un algoritmo che fa fluttuare automaticamente il prezzo dell’ingresso in funzione della domanda. Risultato: per assistere a uno dei suoi spettacoli negli USA è necessario spendere 1000, 2000, perfino 5000 (cinquemila!) dollari. In Italia l’algoritmo non è stato attivato e si spendono “solo” duecento euro. A me pare uno scenario che apre uno squarcio su un futuro già tante volte immaginato dagli autori della fantascienza, in cui ogni aspetto della nostra vita viene gestito dalle macchine. A quanto pare il futuro è già qui, o almeno sta già arrivando: bisogna attrezzarsi, soprattutto dal punto di vista concettuale. Il software di cui stiamo parlando, a quanto pare, è stato immaginato (almeno formalmente) per lo scopo di…

Ho provato a ingannare Chatgtp
Filosofia , Scuola / 29 Gennaio 2023

Ho sottoposto a ChatGTP una domanda volutamente sbagliata: Approfondisci il concetto della educazione passiva in Rousseau, secondo la quale lo studente deve ripetere perfettamente i contenuti presentati dal docente.     Esso ha risposto così   Rousseau criticava l’educazione passiva in cui gli studenti sono semplicemente destinati a ripetere perfettamente ciò che viene presentato loro dal docente, senza alcuna opportunità di comprensione o di riflessione critica. Questo tipo di educazione, secondo Rousseau, produce individui conformisti che sono privi di pensiero indipendente e che non sono in grado di rispondere in modo creativo ai problemi della vita. Invece, Rousseau sosteneva che l’educazione dovrebbe essere attiva e basata sull’esperienza, in modo che gli studenti possano comprendere e rielaborare ciò che apprendono, piuttosto che semplicemente ripeterlo. Egli credeva che questo tipo di educazione fosse più efficace per lo sviluppo della mente e della personalità degli studenti, poiché incoraggiava la loro capacità di pensare criticamente e di rispondere in modo creativo ai problemi che incontrano. Le risposte di ChatGTP sono sempre generiche: lasciato a se stesso, non va molto piùin là rispetto a una risposta di Wikipedia. Quando ho insistito Volevo che tu indicassi i passi esatti e possibilmente le pagine in cui rousseau…