Valle dell'Oetzl.
La felicità, mia cara
Filosofia / 23 Dicembre 2022

Noi non possiamo fare esperienza della felicità assoluta, perché questo comprenderebbe anche la consapevolezza della sua eternità: e questo non è possibile, data la struttura temporale della  coscienza. Attenzione, non sto dicendo che la felicità assoluta non esiste perché è in sè un concetto contraddittorio. Non mi pare proprio che ci sia contraddizione in sè tra il concetto di felicità e il suo durare in eterno. Solo, nella nostra vita concreta questo è semplicemente impossibile perché la vita della coscienza non solo è fluire ma  è anche “lasciare cadere” i contenuti della coscienza fuori dal suo orizzonte.  Quindi quello che possiamo sensatamente dire è solo che in ogni esperienza di felicità è compresa, da qualche parte, anche la consapevolezza del fatto che finirà, e questo è sufficiente a renderla non assoluta. Certo, si potrebbe anche dire che proprio questa consapevolezza del limite e della fine la rende (la felicità) semplicemente umana. 

La circolare del ministro Valditara sui cellulari: che fatica, ricominciare ogni volta a parlare di queste cose…
Contemporaneità , Scuola / 21 Dicembre 2022

Il 20 dicembre 2022 il ministro della Istruzione e del Merito (mi vien da ridere solo a scrivere questo nome) on. Valditara ha emanato una circolare (la potete leggere qui) sull’uso improprio dei cellulari a scuola, circolare che ha subito conquistato, se non proprio le prime pagine dei giornali, almeno un suo piccolo spazio nella sezione “Cultura”. Il tema è caldo, perché intercetta tutta un serie di dinamiche di lunga durata che attraversano e mettono in tensione la società italiana (e non solo): uso della tecnologia, ruolo della scuola, senso dell’esser giovani (o bambini), ruolo della famiglia, sensi di colpa degli adulti nei confronti dei figli, paura del cambiamento, crescita dei partiti di destra…  Non fa specie, pertanto, che in tanti si siano messi ad esultare al solo leggere i titoli, che discendono un po’ tutti da quello dell’Ansa: “Circolare del ministro, stop ai cellulari in classe“. Come spesso accade, però, giornalisti e commentatori si sono “gettati sul titolo”, come si dice, senza nemmeno leggerla, questa benedetta circolare. Cosa dice il documento? Prima di tutto, è sola una ripresa della analoga circolare del 2007: ripresa in senso letterale, perché il ministro (o chi per lui) non fa altro che il…

“Sereni davanti al boia”
Filosofia , Pensieri quotidiani / 20 Dicembre 2022

Il titolo di questo post è il titolo di un articolo che sto leggendo proprio in questo momento e che è dedicato alle ultime lettere dei condannati a morte. Non voglio discutere le loro parole: piuttosto, vorrei riflettere sul fatto che nessun computer potrebbe scriverle. Il programma che ha appena spostato in alto, e di parecchio, la fruibilità della “intelligenza artificiale” a livello popolare, ChatGPT non potrebbe scrivere un testo del genere. O meglio, potrebbe mettere in file le parole, la “hyle” del discorso, ma non potrebbe ricrearne la “morfè”, ossia la loro unità di senso. L’aspetto performativo del discorso è del tutto assente da un programma, per l’ovvia ragione che dietro le parole messe in fila da una macchina non c’è nessuna vera “decisione” e quindi nessuna vera “presa di posizione” nell’essere. Cosa che invece dovevano fare per forza i condannati a morte: sotto tortura le parole chiave, “si” o “no”, diventano trigger di fatti e mutamenti di stati dell’essere. Il computer invece può far apparire sullo schermo delle lettere, ma non può modificare nulla nello stato dell’essere. Potrebbe essere quindi che la comparsa di questi programmi in grado di simulare alcuni aspetti del discorso umano abbiano come risultato…

Qualcosa sta cambiando, e sta cambiando ora
Contemporaneità , Filosofia , Riflessioni , Scuola / 17 Dicembre 2022

Penso che negli anni a venire ci additeremo l’un l’altro il novembre del 2022 come il momento in cui è successo qualcosa, qualcosa di importante. OpenAI, una società creata nel lontano 1999, ha rilasciato ChatGPT, un esempio molto evoluto di chatbot in grado di simulare la risposta di un umano. Sicuramente non è il primo esempio di software di questo genere ma questo dovrebbe essere il primo messo a disposizione del grande pubblico gratuitamente.  Adesso è possibile “scrivere” testi anche abbastanza complessi semplicemente indicando un tema generico attraverso il “prompt”, la riga di comando che prende il nome dalle vecchie stringhe di testo che si usavano per comandare i primi computer. Se volete provare, andate qui.  I risultati sono notevoli (vedi per esempio questo articolo del Guardian). Sicuramente molti colleghi docenti si stracceranno le vesti e indicheranno questo software come “IL” male, perché è evidente che uno studente non particolarmente brillante potrà ricorrere ad esso (o a macchine simili) per produrre testi “senza fare fatica” e quindi barando. Di conseguenza c’è da aspettarsi una recrudescenza delle polemiche sull’uso delle ICT nella scuola, e una ondata di richieste di bannarle una volta per tutte dalle aule.  Indubbiamente il rischio c’è, anche…