https://www.istat.it/it/files//2020/04/infografica-seconde-generazioni.pdf
Non possiamo nè contare tutti gli sventurati, nè piangerne uno solo degnamente. Zibaldone, 28 febbraio 1821
Forse la «superbia» dell’uomo occidentale viene dalla concezione del tempo che Cartesio introduce e diffonde. In questo modo di concepire il tempo, il tempo diventa spazio: è descrivibile come una linea infinita, anzi «è» una linea infinita di eventi. Il passaggio dalla descrizione all’essenza è fondamentale. Fin quando dico che il tempo è «come» una linea mi mantengo nel campo delle metafore. Riconosco che il tempo è qualcosa che mantiene il suo lato di mistero inafferrabile e tuttavia tento di dirne qualcosa dicendo qualcos’altro (l’infinitudine) di qualcos’altro (la linea retta). Quando passo al piano dell’esistenza invece non si sono più equivoci: intendo dire che il tempo (o qualsiasi altra realtà) «è proprio quella cosa lì». Nel caso del tempo, pensare il tempo come spazio implica pensarlo come qualcosa che esiste già, come lo «sfondo» di tutto il resto» e come qualcosa che non ha limiti, nel senso che non ha inizio e non ha fine. È qualcosa che non ha una «forma», perché non ha limiti, e quindi non ha nemmeno un vero senso (anche se ha una direzione. Saranno necessarie le scoperte della termodinamica per poter sostenere l’idea che il tempo non è reversibile e quindi in qualche modo…
Il ministro asburgico Metternich ebbe a commentare, una volta, che un singolo libro era costato all’Austria come una battaglia persa. Oggi un singolo post della signora Maria Luisa Ciccone, in arte Madonna, vale forse lo stesso, ma in positivo: God bless you, Italy, ha commentato la cantante su un video (peraltro ripreso da The Guardian) in cui si mostra come in un vicolo di Napoli abbiano appeso, da un balcone, due cestini con i rispettivi cartelli: “Chi ha, dia” e “Chi ha bisogno, prenda”.
Buongiorno questo è un elenco di presentazioni in GDrive su alcuni filosofi Introduzione a Hegel Dall’autocoscienza alla ragione La dialettica in Hegel La dialettica della libertà enlla Fenomenologia La scienza del XX secolo (Marcello Pelillo)