Valle dell'Oetzl.
La gig economy e le mance: la lotta di classe 2.0
Economia , Scuola , Storia / 28 Aprile 2019

immagine: © Copyright Oliver Dixon and licensed for reuse under this Creative Commons Licence. Vedila qui nel contesto originale. Il 25 aprile 2019 un collettivo di rider di Deliverance Milano ha pubblicato un lungo post che una volta si sarebbe chiamo “di lotta di classe”: i media si sono occupati di loro soprattutto per la minaccia rivolta ai vip di vendicarsi per il loro rifiuto di lasciare mance ai lavoratori che portano loro il cibo a domicilio, ma in realtà nel post si chiedevano anche una serie di rivendicazioni “sindacali”: «non possiamo più prescindere dall’avere diritti sindacali, #reddito incondizionato, salario minimo e una previdenza sociale adeguata». E ancora: «Pretendiamo che le nostre mance non vengano tassate, ad oggi viene trattenuta l’Iva quando il pagamento avviene (come la maggior parte delle volte) per mezzo del supporto di intermediazione digitale, quando dichiarate il contrario».  Subito Deliveroo si è dissociata, precisando che il post è stato pubblicato sulla pagina Facebook Deliverance milano; sùbita si è levata la rivolta dei VIP, che giustamente lamentano la violazione dei diritti di privacy: e nessun media si è sottratto all’obbligo di dare spazio a queste risentite proteste.  Ma il problema resta. E ci tocca tutti, perché tutti riceviamo qualcosa a casa, se non il cibo…

The leggings problem
Contemporaneità , Scuola / 22 Aprile 2019

Riporto qui il testo della famosa lettera sui leggins indirizzata da Maryann White, una signora cattolica amdre di quattro figli maschi, alla redazione de The Observer il giornale studentesco della Holy-Cross College a Notre Dame, Indiana Photo by Photo by bruce mars from Pexels   The legging problem Letter to the Editor | Monday, March 25, 2019 I’ve thought about writing this letter for a long time. I waited, hoping that fashions would change and such a letter would be unnecessary — but that doesn’t seem to be happening. I’m not trying to insult anyone or infringe upon anyone’s rights. I’m just a Catholic mother of four sons with a problem that only girls can solve: leggings. The emergence of leggings as pants some years ago baffled me. They’re such an unforgiving garment. Last fall, they obtruded painfully on my landscape. I was at Mass at the Basilica with my family. In front of us was a group of young women, all wearing very snug-fitting leggings and all wearing short-waisted tops (so that the lower body was uncovered except for the leggings). Some of them truly looked as though the leggings had been painted on them. A world in which women…

Niente fondi per la scuola, faccia con quello che ha (Intervista al ministro Bussetti)
Scuola / 16 Aprile 2019

Il 24 ottobre 2018 il Corriere della Sera pubblicava questa intervista di Gianna Fregonara al ministro dell’Istruzione Bussetti. Tra le cose da tenere a mente, le frasi con le quali il ministro sostiene che la scuola deve diventare efficiente con quello che ha.   Nella bozza della legge di bilancio ci sono 1.000 assunzioni di ricercatori universitari di tipo B più 300 ricercatori per gli enti di ricerca e la riforma dell’alternanza scuola-lavoro, che dovrebbe portare a risparmiare qualche decina di milioni di euro. Ma il ministro Marco Bussetti spera di riuscire a strappare 100 milioni di aumento del Fondo di finanziamento ordinario delle Università (sono 7 miliardi all’anno in totale) e 50 milioni per nuove borse per gli specializzandi in Medicina: «Ho scritto a Conte e Tria, speriamo di poterli inserire già nella bozza finale. Altrimenti faremo un emendamento in Parlamento». Ministro, però non c’è un vero capitolo «istruzione e ricerca» nel bilancio, né investimenti significativi. È la prima volta da molti anni per un Paese come il nostro che già per la scuola e l’Università spende in percentuale soltanto più di Romania, Irlanda e Bulgaria e che per l’anno prossimo prevede una discesa della spesa dal 3,6 del Pil a…

La cascata
Filosofia / 12 Aprile 2019

Uno dei modi per descrivere il senso di scorrimento, e insieme di vertigine e di svuotamento, dell’esistenza, è la metafora della cascata. Noi siamo sull’orlo della cascata: dietro a noi il nulla, il baratro, davanti a noi l’acqua che scorre, che ci scorre incontro. Siamo sospesi su questo baratro e questo fluire. Le cose non sono, fluiscono.