Valle dell'Oetzl.
Pro memoria
Riflessioni / 28 Ottobre 2018

Però mi chiedo se non avessi fatto meglio a stare di più nel mondo: mi pento pubblicamente, per esempio, di essermi sempre rifiutato di “fare politica”. Io vengo da una di quelle famiglie in cui la politica è “una cosa sporca”. Adesso che vedo lo sfascio di questa società che consegnamo ai nostri figli, mi pento di non aver fatto di più all’epoca, quando forse di poteva ancora fare qualcosa (certo, lo so: il mio contributo da solo non poteva “salvare il mondo”, e viceversa il rischio di compromettersi sul piano morale era molto, molto alto). In ogni caso, adesso mi pento di non aver fatto TUTTO quello che era possibile fare. Così come mi pento di non aver vissuto abbastanza: il momento della riflessione è essenziale, ma per definizione oggettivando la vita ce ne distacca. E’ la vera “malattia mortale”: per vivere da uomini bisogna attivare la facoltà della riflessione, ma la riflessione ci stacca dalla vita. Se vivo, non sono uomo; se vivo da uomo, non vivo più. Ciascuno deve trovare il proprio equilibrio tra questi estremi: io non me la sento di dire “cosa fare”, segnalo solo lo scoglio e la secca (spero in modo chiaro) ai…

Lettera di Abramo Lincoln al maestro del figlio
Scuola / 17 Ottobre 2018

Lettera di Abramo Lincoln all’insegnante di suo figlio Caro professore, insegni al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c’è un eroe, per ogni egoista c’è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e gli faccia capire che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall’invidia e gli faccia riconoscere l’allegria profonda di un sorriso silenzioso. Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma gli conceda anche il tempo per distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli. Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso, anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i gentili e duro con i duri e gli faccia imparare a non accettare le cose solamente perché le hanno accettate anche gli altri. Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel momento…

Beh, direi che ci siamo
Contemporaneità / 17 Ottobre 2018

Diario di bordo, dies 23.056 – Quello che pensavamo in tanti si sta verificando in questi giorni. Quei pazzi che abbiamo al governo stanno facendo volutamente deragliare l’Europa scagliandole contro una manovra di bilancio che non può essere accettata dall’Unione (e questo ci viene detto con chiarezza, senza mezzi termini), per poi presentarsi davanti al “popolo” (a quello che loro, i nostri attuali governanti, chiamano popolo) per dire che è tutta colpa di Bruxelles e che non è colpa loro e che se avessero ancora più poteri saprebbero loro come fare; anzi, che ormai per salvare la situazione non si può fare altro che dare a loro (intendo dire ai due partiti che sono attualmente al governo, Lega e Cinquestelle) ancora più poteri  per attingere alla loro arma segreta, come Salvini ha già detto il 9 ottobre 2018: ”La forza dell’Italia, che nessun altro degli amici seduti al tavolo oggi ha, né i francesi, né gli spagnoli, è un risparmio privato che non ha eguali al mondo. Per il momento è silenzioso e viene investito in titoli stranieri. Io sono convinto che gli italiani siano pronti a darci una mano”. Il che può solo voler dire che i due partiti al governo…

L’effetto dell’euro sul prodotto interno lordo
Contemporaneità , Economia / 10 Ottobre 2018

La Federal Reserve americana ha un sito poco noto ma importantissimo sul quale vengono pubblicati i dati grezzi sull’economia cui tutti gli analisti poi fanno riferimento per scrivere i loro lavori. Il sito è raggiungibile a questo indirizzo. Ecco il grafico che illustra l’andamento del prodotto interno lordo (in dollari e senza gli aggiustamenti statistici stagionali): La cosa interessante, mi pare, è che il PIL del nostro paese è cresciuto a scatti: una crescita abbastanza tranquilla tra il 1970 e il 1980 (nonostante l’inflazione), poi in modo impetuoso tra il 1985 e il 1992 (anno di Maastricht e del governo Amato con la sua famosa finanziaria “lacrime e sangue”) e poi ancora dal 2001 (entrata in vigore dell’euro) fino al 2008 (crisi Lehman). E’ qui che si vede l’impennata più ripida della curva. da quel momento il PIL cala, con una lieve ripresa dal 2015.

Nane Cantatore sui libri
Contemporaneità / 7 Ottobre 2018

Una interessante riflessione di Nane Cantatore su cosa sono e cosa  possono divnetar i libri. Niente di nuovo sotto il sole, ma vale la pena ripassare un po’ le cose… Intervento su Medium

Ma questi sono matti
Contemporaneità , Storia / 7 Ottobre 2018

Credo che sia una buona sintesi del “pensiero” del ministro Salvini il suo commento all’intervento di Di Maio il 6 ottobre 2018: ” “L’Europa dei banchieri, quella fondata sull’immigrazione di massa e sulla precarietà, continua a minacciare e insultare gli italiani e il loro governo? Tranquilli, fra sei mesi verranno licenziati da 500 milioni di elettori, noi tiriamo dritto. Prima gli italiani” Trovo terribile, e falsa, ogni singola frase. Quando mai l’Unone stata “fondata” sull’immigrazione? E quando mai l’Unione ha voluto la “precarietà”? Ma dove, Ma quando? Queste frasi sono slogan elettorali puri, solo che vengono pronunciati dal ministro degli Interni in carica. All’estero hanno la brutta abitudine di prendere sul serio quello che dicono i politici che ricoprono cariche istituzionali. Il buffo è che le affermazioni di Salvini hanno un fondo di verità, che però è di senso opposto a quello che intende il minsitro degli Interni: l’Europa si è davvero costruita, almeno in parte, sull’immigrazione, ma erq uella degli italiani che negli anni Cinquanta dovevano trasferirsi in Belgio, in Francia, in Germania per trovare lavoro. Se in quel momento storico questi paesi (he pure non furono certo teneri e accoglienti verso i nostri  nonni) avessero trattato i nostri…